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Data di pubblicazione : 10/10/2013

 

Le riunioni di preghiera


Nella vita spirituale di una chiesa cristiana, la riunione di preghiera può essere ragionevolmente considerata seconda solo a quella di culto. Alcuni  vorrebbero darle il primo posto, perché laddove molte chiese sono riuscite ad andare avanti anche senza pastore, nessuno può preservarne la vitalità e il vigore senza una regolare riunione di preghiera del gregge. È comunque certo che la riunione di preghiera è un termometro molto indicato: un incontro di preghiera freddo è sintomo di una chiesa fredda. È nello stesso tempo la causa e l'effetto del suo declino spirituale. Viceversa, un culto di preghiera  ben guidato e frequentato assiduamente sarà certamente una gioia per il pastore e una fonte di benedizione per il credenti. Esso è per antonomasia il culto del popolo cristiano. E in quasi tutta la durata del mio ministero, è stata mia abitudine affidare la guida della riunione agli anziani, che sono i rappresentanti della congregazione.

Ciascun anziano presiede a rotazione l'incontro settimanale, seguendo un ordine alfabetico. L'incaricato di turno sceglie l'argomento da discutere, facendo in modo che esso sia opportunamente annunciato dal pulpito il sabato precedente. Egli è responsabile del corretto andamento della riunione, e deve prepararsi in maniera approfondita in vista dell'importante compito affidatogli. Se c'è qualche servizio religioso che va sfrondato dalla fredda formalità è il culto che i discepoli di Cristo tengono presso il propiziatorio. I discorsi "tagliati e inariditi" sono fuori luogo e certe interminabili e stereotipate preghiere sono una fatica per la carne. È buona regola, sia per la predicazione che per la riunione di preghiera settimanale, avere qualcosa da dire e poi dirla!

Quelli che vengono al culto di preghiera ripieni dello Spirito, sono quasi certamente traboccanti di vigore, di incoraggiamenti, fonte di ispirazione o di appassionate e giudiziose richieste. Normalmente, per avere un buon incontro di preghiera è richiesta la presenza di persone assennate, ma a volte uno o due credenti poco saggi e fastidiosi possono farla fallire miseramente. Sono come falene attirate dalla luce: invece di bruciacchiarsi da sole, spengono quasi completamente la riunione. Ora, è dovere categorico del pastore o del conduttore della riunione bloccare questi fratelli in tutta franchezza.

Se l'irriverenza rende un credente così molesto, essa è da ammonire garbatamente e se lui, per ignoranza, si offenderà, allora questa sua ignoranza andrà corretta con amore e gentilezza.

Uno che non ha abbastanza saggezza o discernimento da accettare con gratitudine un consiglio equilibrato, non sarà mai di gran valore in una riunione di preghiera. Certi buoni credenti, senza volerlo, possono talvolta rovinare una riunione. Per esempio, un fratello dall'eloquio fluente può monopolizzare il tempo, parlando con eccessiva frequenza o troppo a lungo.

Una volta avevo un ottimo membro di chiesa che ad ogni servizio di preghiera parlava sistematicamente (e questo richiede che il credente sia ripieno, perché avvenga con profitto). Gli dissi apertamente che così facendo, precludeva agli altri fratelli il diritto di dire la propria opinione e gli suggerii che, di tanto in tanto, avrebbe fatto bene a rivolgersi in preghiera all'Onnipotente, invece di stare sempre a esortare gli altri. Lui accettò di buon grado il consiglio e modificò quel suo atteggiamento. I buoni oratori sarebbero ascoltati con più piacere se alleggerissero i loro discorsi con regolari "momenti di silenzio".

Un incontro di preghiera a volte viene guastato dal nostro essere inopportuni e non concordi, sia nel parlare col Signore che con i fratelli. Il fratello A parla della fede, il fratello B dell'epidemia scoppiata a Memphis e il fratello C parla di altro: così le preghiere fanno solo rumore, come i petardi che i ragazzi fanno esplodere il 4 luglio.  Un sistema per correggere questa diffusa mancanza di compattazione nei culti è quello di scegliere e annunciare in anticipo un argomento valido per la discussione, cosa che può essere fatta dal responsabile di turno, che lo farà il sabato prima, in modo da dare modo a ognuno di fare le proprie osservazioni. L'altro fattore importante da tener rigorosamente presente in una riunione di preghiera è la brevità, tranne nei rari casi in cui il parlare di qualcuno risulti essere in maniera evidente sotto l'unzione dello Spirito Santo.


Questo articolo è stato tratto, liberamente tradotto e adattato, ad opera di Ciro Izzo, dal libro di T. L. Cuyler How to be a pastor.

 

 

 

 

 

 

 

 

     
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