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Le presunte contraddizioni della Bibbia 

DUE VERSIONI CONTRASTANTI DELLA CONVERSIONE DI PAOLO?

Atti 9:1-9 e Atti 22:6-11

Nel Nuovo Testamento ci sono 2 varianti della conversione di Paolo: nella prima "gli uomini che facevano il viaggio con lui rimasero stupiti, perché udivano la voce, ma non vedevano nessuno" (ακούοντες μεν της φωνής, traslit.= akouontes men tes phones). Nell’altra, Paolo racconta: "coloro che erano con me videro sì la luce, ma non intesero la voce di colui che mi parlava" (την δε φωνήν ουκ ήκουσαν, traslit.= ten de phonen ouk ekousan).

Di seguito, vediamo che le due versioni apparentemente contrastanti sono in perfetta armonia. Alcuni, per spiegare la differenza di versioni, hanno provato a congetturare un temporale improvviso, ma niente nel racconto fa pensare a questa ipotesi.

In realtà, è una divergenza facilmente spiegabile. In greco c’è distinzione tra l’udire il suono di una voce, nel qual caso il verbo "udire" prende il genitivo, e l’udire una voce che trasmetta un messaggio: in questo caso, essa prende l’accusativo. Mettendo insieme le due dichiarazioni, si ricava che i compagni di viaggio di Saulo udirono una voce, ma non capirono cosa disse. Forse erano ellenisti e non intendevano il dialetto aramaico, lingua nella quale il Signore Gesù si rivolse a Saulo. Egli vide ciò che altri non potevano vedere e udì quello che i suoi compagni non capirono. Nel primo racconto, essi udirono il suono della voce di Gesù, ma non capirono il significato di quello che il Signore aveva detto. Nell’altra narrazione, l’apostolo si sofferma sui differenti effetti prodotti dal medesimo fenomeno su di lui e sui suoi compagni di viaggio. Nel testo originale greco, il verbo usato dall’apostolo è ακουω (traslit.= akouō, udire) che tanto in ebraico quanto nel greco neotestamentario, assume anche il senso di comprendere. Nel Nuovo Testamento questo verbo indica talvolta il semplice atto del sentire (vedi Giovanni 12:29). In altri casi il verbo "udire" comunica la chiara percezione e l’assenso mentale alle parole pronunciate (vedi Matteo 18:15).

 In Matteo 13:13, il termine esprime entrambi i significati (vedi anche 1 Corinzi 14:2: Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo capisce (ακουει, traslit.= akouei), ma in spirito dice cose misteriose.

Saulo quindi sentì il rumore della voce e udì distintamente anche le parole da essa pronunciate. Viceversa, quelli che viaggiavano con lui udirono il suono della voce — come accadde alla folla che aveva udito la voce del Padre parlare al Figlio percependola come il fragore di un tuono (Giovanni 12:28-29) — ma non capirono realmente cosa essa avesse detto.

 

Per l’analisi di questa apparente contraddizione biblica, sono stati consultati i seguenti testi:

 

1.      Tuck R., A handbook of Biblical difficulties, pag. 524, 525.

2.      Sexton G., Biblical difficulties dispelled, pag. 10, 11.

3.      Hewlett G. J., Bible difficulties explained, pag. 127-129.

4.      Archer G., Encyclopedia of Bible Difficulties, pag. 390, 391.

     
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