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Dalle persecuzioni al Cattolicesimo ufficiale Da quanto detto fin qui, si noterà come il messaggio dell'opera di Cristo si espanse con rapidità nella città partenopea. Anche se gli imperatori che successero Tiberio avevano in qualche occasione perseguitato la Chiesa, la più terribile persecuzione si verificò con l'imperatore Nerone. Egli è stato giustamente ritenuto uno degli uomini più crudeli di ogni tempo, la storia dell'incendio di Roma e della conseguente accusa ai cristiani con il terribile martirio che inflisse loro e da tutti ben conosciuta. Purtroppo costui amò moltissimo Napoli al punto che propinò a più riprese le sue orribili composizioni canore, secondo lui solo Napoli possedeva la "competenza" per capirle ed apprezzarle (della nostra storia millenaria questo avvenimento è di sicuro uno dei più raccapriccianti). C'è comunque da dire che i napoletani non hanno mai voluto nella loro città un anfiteatro per vedere gli orrendi spettacoli di gladiatori o di cristiani martoriati, ma la vicinanza con l'imperatore Nerone, favoriva molto poco la simpatia e la convivenza con i seguaci di Cristo. Gli anni passarono ed una lunga serie di imperatori si successero al potere e tutti, in un modo o in un altro perseguitarono i cristiani. Orribili e spietate furono soprattutto le persecuzioni di Diocleziano. Uno dei martiri della persecuzione di Diocleziano fu Gennaro, secondo la tradizione cattolica egli fu vescovo di Benevento. Colpevole di aver dato conforto ai prigionieri, fu imprigionato, dato alle belve e decapitato presso la solfatara di Pozzuoli. Secondo la leggenda una donna di nome Eusebia, raccolse poi il sangue del martire in due ampolle che avrebbe poi consegnato ai napoletani avendo saputo che questi si apprestavano, nel 389, a dare una definitiva sepoltura nella loro città alle spoglie mortali di Gennaro. Il cosiddetto miracolo risale al 1389, precisamente mille anni dopo. Gennaro fu poi eletto santo patrone della città di Napoli, un ruolo che fino a qualche anno prima era di Partenope e di Castore e Polluce. Occorre dire, riguardo al miracolo di San Gennaro, che ogni anno si ripete il 19 settembre, che anche il Vaticano ha sempre avuto un atteggiamento molto prudente, non definendolo mai miracolo ma "prodigio". Il grande successo è quindi un fenomeno più popolare che religioso. I ricercatori dell'Università di Padova hanno riproposto scientificamente tale fenomeno, usando antiche sostanze che già erano note agli alchimisti medioevali quali: carbonato di calcio, il cloruro di ferro, l'acqua distillata e un pizzico di sale, ottenendo così grumi gelatinosi, che dopo necessario scuotimento del contenitore si liquefacevano. Ulteriori analisi svolte poi nel 1989 dal professore Pierluigi Baima Bollone hanno confermato che si tratti di liquido ematico: praticamente sangue. Ma gli antichi alchimisti napoletani, è noto che nelle loro operazioni manipolavano spesso anche del sangue. Infatti nel 700 il Principe di Sansevero riproduceva il miracolo nel suo laboratorio chimico per stupire gli amici. Ma la liquefazione dei grumi a Napoli, è un fenomeno molto più diffuso di quel che si crede. Infatti in varie chiese cattoliche si sciolgono periodicamente i presunti resti di Stefano e Giovanni Battista (due personaggi biblici) e di tanti altri santi, spesso il fenomeno si verifica anche in alcune case di famiglie di antica tradizione religiosa. Ritornando al miracolo di San Gennaro, va detto che se per caso nel giorno stabilito, tale miracolo non avviene, un imminente catastrofe sta per abbattersi su Napoli, questa "favola" ci ricorda la leggenda dell'uovo di Virgilio che vedremo più avanti. È utile ricordare che la Bibbia non fa mai riferimento a miracoli del genere, ma in più punti ci dice che anche Satana ha il potere di compiere miracoli. Inoltre ogni qual volta ci parla di miracoli, ci descrive un cambiamento interiore di chi lo riceve. Il cieco nato dopo aver ricevuto il miracolo della vista esclamò: "una cosa so, che ero cieco ed ora ci vedo" (Giovanni 9:25). Ognuno di noi può dire insieme al cieco che eravamo ciechi spiritualmente parlando, che non riuscivamo a distinguere la verità da tantissime falsità, che eravamo senza pace e Dio ha messo nel nostro cuore tanta pace e gioia. Questo è un vero miracolo, che presuppone una radicale trasformazione. A dispetto di tanti pseudo-miracoli che il mondo invoca, vogliamo ricordare il miracolo che Dio ha fatto in noi, donandoci una "nuova vita" in Cristo Gesù. Ritornando alla nostra narrazione storica dobbiamo dire che nel 313 ci fu un avvenimento estremamente importante. L'imperatore Costantino emanò un editto che concedeva libertà di culto ai cristiani. Nel 325 convocando il Concilio di Nicea egli fece chiarezza dottrinale ponendo fine all'eresia di Ario il quale affermava che Gesù Cristo non era Dio. Costantino al contrario affermò che Gesù Cristo è vero Figlio di Dio, della stessa sostanza del Padre e perciò veramente Dio. In pochissimo tempo la situazione si capovolse, i cristiani da perseguitati divennero i persecutori. Si dovette quindi assistere a persecuzioni di massa obbligate dal potere politico. Neanche il culto era più lo stesso, infatti iniziarono ad essere venerate sculture, dipinti, uomini, madonne, santi, morti. Oltre a tutto ciò, i membri delle chiese furono divisi in classi, tra le quali la più importante fu il clero. Storicamente e biblicamente possiamo dire con assoluta certezza che questo cristianesimo ufficiale o cattolicesimo (dal greco katholikos = universale) non è nient'altro che una continuazione dal paganesimo. Le divinità greche, romane ed orientali furono sostituite dai santi protettori, dal culto dei morti e delle reliquie che ancora oggi è rimasto completamente inalterato; la festa del Dio Sole del 25 dicembre è stata mutata nel Santo Natale. C'è poi da dire che li dove il cattolicesimo non ha saputo trasformare i simboli pagani in cristiani c'è riuscito con grande successo la superstizione, molto diffusa nel napoletano. Infatti dietro tutti i riti superstiziosi si nasconde spesso un rito pagano o pseudo-cristiano, alcuni esempi ci aiutano a capire ciò: mai sedersi a tavola in tredici, il tredicesimo avrebbe grande sventura in quanto il tredicesimo dell'ultima cena - Cristo - fu tradito da Giuda; mai poggiare sul tavolo il pane all'incontrario sarebbe un sacrilegio al corpo di Cristo; con dei morti in casa coprire sempre lo specchio altrimenti l'anima del defunto riflessa nello specchio rimarrà per sempre nella casa; il "curniciello" deriva addirittura dal culto fallico. La lista potrebbe continuare ancora a lungo, ma ci fermiamo qui, consapevoli che Dio ci ha liberato anche da queste schiavitù. Sergio Cristofori |
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