LA MIA VITA SPESI IN VANITA'

Titolo originale: At Calvary. La storia di questo inno dev'essere introdotta dalle parole di Ruben Archer Torrey:

″Quando ero presidente del Moody Bible Institute, ricevetti da un pastore molto preoccupato una lettera, nella quale si lamentava del figlio che stava procurando a sé stesso e alla famiglia dei seri problemi ... l'uomo riteneva che l'unica cosa che avrebbe potuto aiutare suo figlio era iscriverlo all'istituto, per imprimergli gli insegnamenti biblici e per farlo stare insieme ad altri giovani credenti. In un primo momento, pur comprendendolo - ero anch'io padre - gli risposi che quella era una scuola biblica e non un riformatorio, per cui dovevo respingere la sua richiesta. Ma quel padre disperato, dopo aver ricevuto la mia lettera di risposta, mi ricontattò immediatamente chiedendomi ancora una volta di esaudire la sua istanza.

Questa volta mi arresi, a condizione che il figlio mi avesse visto ogni giorno e che si fosse impegnato con ogni sforzo a rispettare le regole e le disposizioni dell'Istituto. In caso contrario, lo avrei allontanato dalla scuola.

 Quando venne, il caso appariva pressoché disperato. Non avevo mai incontrato una persona con così tanti problemi, specialmente a livello spirituale.  Nonostante ciò, il ragazzo si attenne come promesso alle regole stabilite ... Sentivo che quello era il primo passo verso il suo ricupero. Nondimeno, giorno dopo giorno, attraverso le domande che poneva, il ragazzo rivelava le inquietudini e le ansie che lo tormentavano. Ogni giorno, dovevo rispondere con la Parola di Dio alle sue domande ... i giorni divennero settimane, le settimane mesi e per quanto si notassero alcuni miglioramenti, non vedevamo la completa liberazione per la quale stavamo pregando. Un giorno, il ragazzo si presentò con una strana luce in volto ... Dio aveva risposto alle nostre suppliche per i suoi bisogni. Da allora, divenne un allievo esemplare e oggi, nella nostra nazione, è uno dei più quotati insegnanti biblici: si chiama Willyam Reed Newell″.

William Reed Newell (1868-1956) entrò presto nel corpo insegnante del Moody Bible Institute. Fu inoltre autore di commentari biblici e assistant superintendent presso l'autorevole seminario di Chicago, città nella quale conduceva anche la Be­thes­da Con­gre­ga­tion­al Church.

Un giorno, mentre si recava a insegnare in una classe, Newell meditava sulle sofferenze patite da Cristo al Calvario e sul valore che esse avevano per lui, peccatore perduto. Indugiò su quelle considerazioni per così tanto tempo da dimenticare il suo compito. Quando si ricordò di entrare nell'aula designata, gli studenti erano già andati via. Approfittò dell'interruzione per buttare giù le prime righe del nostro inno, annotandole rapidamente sul retro di una busta per lettera.

Qualche minuto dopo, nei corridoi dell'istituto incontrò il suo amico e collega Daniel Brink Towner, prolifico compositore e music director presso il seminario, al quale, mostrandone il testo, chiese di scrivere la musica per quella sua nuova creazione. Un'ora dopo, mentre Newell usciva da una classe, il dr. Towner aveva già ideato il motivo per il canto "Bill, sono talmente compiaciuto di quel testo che mi hai fatto leggere", disse Towner, "che sono andato immediatamente nel mio studio a comporne la melodia". Così, in poco più di un'ora, nacque l'inno "La mia vita spesi in vanità". Era il 1895.

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