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IL GIOCO D'AZZARDO Un diffuso settimanale italiano faceva iniziare un articolo con queste parole: "Un demonietto si aggira per l'Italia. Non è uno sconosciuto ma si è fatto assillante. E' quello del gioco d'azzardo. S'avanza con abiti, diciamo così, dimessi. Non si arrocca più soltanto sulle spalle degli studiosi della roulette, del rischiatutto, ma stuzzica i pendolari delle slot-machine, delle macchinette mangiasoldi e dei videopoker, che l'Italia giochi sempre più in massa lo affermano le statistiche". Il Codice Penale italiano vieta il gioco d'azzardo su tutta la Penisola, tuttavia grazie ad un decreto legge del 1926 che dà facoltà al Ministero degli Interni di derogare, in alcune situazioni e infatti quattro case da gioco sono in funzione.
IL MOTIVO DEL GIOCO In pratica chi gioca d'azzardo lo fa perché rifiuta di affrontare la realtà. Le probabilità di perdere nel 90 per cento dei casi, non sembra impressionare. Anzi! In realtà l'unico sistema sicuro sarebbe quello di tentare ogni possibile risultato per ogni partita. Il problema è che la somma spesa non verrebbe ripagata dalla vincita. "Tutti dipendono dal tempo e dalle circostanze" (Ecclesiaste 9:11). Qualcuno ha fatto notare che lanciando una moneta dieci volte è molto improbabile che il risultato sia cinque volte testa ed altrettante croce. Eppure il giocatore si illuderà che vincerà. Anche questo è il gioco, la voglia di arricchire, sognare, di provocare emozioni dominatrici. IL DIVIETO DEL GIOCO Non necessariamente coincide con quello "Legale". Spesso le autorità ritengono illegale il gioco d'azzardo ma lo autorizzano nei casinò e gestiscono direttamente il "Lotto" ed affini. "Di fare i fatti vostri e di lavorare con le vostre mani ... onde camminiate onestamente verso quelli di fuori, e non abbiate bisogno di nessuno" (1° Tessalonicesi 4:11,12). Inoltre, la prosperità materiale è per il credente frutto della benedizione divina. Abramo era molto ricco di bestiame, d'argento e d'oro" (Genesi 13:2) obbedì a Dio e prosperò: "seminò in quel paese, e in quell'anno raccolse il centuplo; il SIGNORE lo benedisse. Quest'uomo divenne grande, andò crescendo sempre piú, finché diventò ricchissimo" (Genesi 26:12,13 - 31:18,42) - "Non l'hai forse circondato di un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l'opera delle sue mani e il suo bestiame ricopre tutto il paese". (Giobbe 1:10). Una posizione equilibrata sembra essere quella che il Signore provvede ai suoi il necessario ed anche più: "Non lo dico perché mi trovi nel bisogno, poiché io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo". (Filipesi 4:11), ma solo ad alcuni dona la ricchezza per esercitare il carisma del dare: "chi fa opere di misericordia, le faccia con gioia" (Romani 12:8). "Ma cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte". (Matteo 6:33) La Parola di Dio invece dice: "La vostra condotta non sia dominata dall'amore per il denaro; siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto: Io non ti lascerò e non ti abbandonerò". (Ebrei 13:5) Gli avidi non erediteranno il regno di Dio. Il passato dei Credenti è descritto così: "E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo, mediante lo Spirito del nostro Dio" (1° Corinzi 6:9-11). Perciò l'invito biblico a "Non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù". (Galati 5:1) "Confida nell'Eterno e fa il bene, abita il paese e pratica la fedeltà. Trova la tua gioia nell'Eterno, ed Egli appagherà i desideri del tuo cuore. Riponi la tua sorte nell'Eterno; confida in Lui, ed Egli agirà". (Salmi 37:3-5)
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