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OCCULTISMO Anche religioni che si definiscono cristiane credono che la "comunione dei santi" possa prevedere comunicazioni Terra-Purgatorio-Paradiso, pur avvertendo e mettendo in guardia dal pericolo della superstizione, idolatria, tranelli del Diavolo. Il mondo biblico antico ha sempre coltivato un culto dei morti spesso anticamera dell'occultismo, perciò il divieto: "Non praticherete divinazione o magia. Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, e non ti raderai i lati della barba. Non vi farete incisioni nella carne per un morto, né vi farete tatuaggi addosso. Io sono il Signore" (Levitico 19:26-28). L'ultima affermazione: "Io sono il Signore" equivale a dichiarare che occultismo significa servire altri dei; il primo comandamento recita infatti: "Io sono il Signore, il tuo Dio, non avere altri dei oltre a Me" (Esodo 20:2). Anche l'apostolo Paolo sottolineò il binomio demoni-idolatria: "le carni che i pagani sacrificano, le sacrificano ai demoni e non a Dio" (1 Corinzi 10:20). Nell'Apocalisse è previsto per la Grande Tribolazione: "gli uomini non cessarono di adorare i demoni e gli idoli d'oro, argento, rame, pietra, legno" (9:20). Sempre a proposito di culto dei morti, è da dire che la posizione cristiana riguardo alla cura dei defunti è per questo limitata ad una eventuale semplice manutenzione del luogo dove sono conservati. Il maniacale interessamento domenicale, ed anche più frequente, della conservazione dei morti ed abbellimento delle tombe, può degenerare in colloqui, contatti ... che costituiscono una porta aperta al Diavolo.
(1) Rivelazioni di conoscenze non conseguibili con i cinque sensi umani. La serva posseduta da uno "spirito di divinazione" incontrata dall'apostolo Paolo a Filippi, città macedone, faceva l'indovina grazie ad esso. Altre versioni rendono "spirito di Pitone", uno dei nomi di Apollo. Questa falsa divinità, si diceva, nascendo aveva ucciso il serpente custode di Delfi che doveva perseguitare sua madre Latona. La pitonessa di Delfi veniva consultata per conoscere il futuro: il suo balbettare veniva interpretato da altri e considerato oracolo divino. Forse si trattava di una ventriloqua, certamente di una parodia satanica del dono delle lingue e dell'interpretazione. In realtà più che conoscere il futuro Satana lo "prepara". Attraverso i demoni e gli uomini da loro posseduti egli può "creare" certe situazioni che poi indicherà a quanti lo cercano. I credenti non ricercano questa conoscenza. (2) Contatto con potenze soprannaturali malefiche. Ogni forma di contatto è severamente vietata dalle Sacre Scritture: "I vostri profeti, che sono in mezzo a voi, e i vostri indovini non vi ingannino, e non date retta ai sogni che fate" (Geremia 29:8). Gesù e poi lo stesso apostolo Paolo, comunque, rifiutarono persino gli elogi di potenze occulte. E' riferito che essi reagivano alla presenza del Maestro: "Sei venuto per mandarci in perdizione? Io so chi sei: Il Santo di Dio!" Gesù lo sgridò: "Sta zitto ed esci da costui ..." (Marco 1:24) "... scacciò molti demoni e non permise loro di parlare perché lo conoscevano" (Luca 4:34). Qualcosa di analogo accadde all'apostolo Paolo che "infastidito si voltò e disse allo spirito: Io ti ordino nel nome di Gesù Cristo che tu esca da costei" (Atti 16:18). Il colloquio narrato da Gesù tra il ricco ed Abraamo circa il povero Lazzaro apre uno spiraglio di luce sul mondo dei defunti fino a quei giorni. (Luca 16) Il soggiorno dei morti è descritto come luogo di : (a) strazio: "E nell'Ades, essendo nei tormenti" (v.23); (b) consapevolezza: "..ed esclamò: Padre Abraamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell'acqua per rinfrescarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma" (v.24); (c) memoria: "Ma Abraamo disse: Figlio, ricordati che tu nella vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro similmente ricevette i mali" (v.25); (d) condizione immutabile: "... fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che vogliono passare di qua a voi, non possano, né di la si passi da noi" (v. 26); (e) responsabilità: "Ti prego.. che tu lo mandi a casa di mio padre... affinché attesti loro queste cose, e non vengano anche loro in questo luogo di tormento". Abraamo disse: "Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli". Ed egli: "No... ma se qualcuno dei morti va a loro si ravvederanno". Abraamo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse" (vv. 27-31).
Dall'episodio si comprende che i morti evocati :
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