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Data di pubblicazione : 10/02/2013


Richard Baxter

  Richard Baxter

Istruzioni per odiare il peccato

 (1615-1691)

 

ISTRUZIONE n°1. Datti da fare per conoscere Dio, essere controllato dai suoi attributi e vivere continuamente nella sua presenza. Nessuno può conoscere perfettamente il peccato, perché nessuno può conoscere del tutto Dio. Nessuno sa che cos'è il peccato più di quanto sappia chi è Dio, contro il quale tu pecchi; infatti, la meschinità esteriore del peccato, in ultima analisi, è diretta contro la volontà e gli attributi di Dio. I santi hanno qualche cognizione della malvagità del peccato perché hanno una certa conoscenza di Dio, che viene offeso da esso. I malvagi non hanno alcuna utile conoscenza pratica della perfidia del peccato, perché non conoscono adeguatamente Dio. Quelli che temono Dio, temeranno altresì il commettere peccati; quelli che nei propri cuori sono irriverenti e arroganti verso Dio, nel cuore e nella vita pratica saranno spudorati anche nel peccato: per l'ateo Dio non esiste, e quindi, secondo lui, non si può peccare contro Dio. Nulla nel mondo ci parlerà, in maniera così chiara e forte, del male del peccato quanto il conoscere la grandezza, la bontà, la sapienza, la santità, l'autorità, la giustizia, la verità, ecc. di Dio. Sarà perciò la percezione della sua presenza a tener vivo in noi il senso dell'atrocità del peccato.

ISTRUZIONE n°2. Studia approfonditamente il ministero, la morte atroce e la condotta immacolata di Cristo. Il suo ministero è quello di espiare il peccato e distruggerne la forza. Il suo sangue fu sparso per questo, mentre la sua vita irreprensibile lo ha condannato. Ama Cristo e odierai il peccato che provocò la sua morte. Amalo e desidererai essere reso simile a Lui e disprezzerai tutto ciò che è contrario a Cristo. Questi due grandi fari ti faranno vedere l'odiosità delle tenebre.

ISTRUZIONE n°3. Medita bene su quanto siano santi il ministero e l'opera dello Spirito Santo e sulla grandezza della misericordia che ci è accordata. Dio stesso, la luce celeste, scende nel cuore peccaminoso per illuminarlo e purificarlo. E in più: continuerò a opporre resistenza, con le mie tenebre e la mia corruzione, a tale straordinaria benignità? Anche se non ogni peccato contro lo Spirito Santo è la bestemmia imperdonabile, pure tutto ne viene intensificato.

ISTRUZIONE n°4. Impara e studia il meraviglioso amore e la misericordia di Dio, e pensa spesso a ciò che Lui ha fatto per te. In tal modo odierai il peccato e te ne vergognerai. È un fattore peggiorante, che rende il peccato ancora più detestabile perfino alla ragione e all'intelletto comune, offendere un Dio dalla bontà infinita, che ha fatto traboccare le nostre vite di compassione. Fare un torto a un amico speciale ci dispiace. Ripensiamo al suo amore e alla sua disponibilità e ci arrabbiamo con noi stessi per essere stati così scortesi.

Ora medita sull'elenco delle compassioni che Dio ha in serbo per la tua anima e per il tuo corpo e che Satana, celandoti l'amore che Dio ha per te e spingendoti, con la scusa dell'umiltà, a negare la sua grandissima e speciale misericordia, cerca di annientare il tuo pentimento e la tua umiliazione, nascondendoti anche il peggioramento del tuo peccato.

ISTRUZIONE n°5. Pensa a ciò per cui fu fatta l'anima dell'uomo e quello a cui dovrebbe essere avvezza, cioè amare, ubbidire e glorificare il nostro Creatore e poi capirai cos'è questo peccato che la rende incapace e corrotta. Quale nobile, alta e santa opera fummo creati e chiamati a compiere! E dovremmo danneggiare il tempio di Dio? Rimarremmo schiavi del diavolo, vivendo nella bruttura e nella stoltezza, invece di accogliere, servire e magnificare il nostro Creatore?

ISTRUZIONE n°6. Pensa alle gioie pure e amabili che un uomo consacrato al suo santo servizio può ricevere da Dio.  E poi vedrai cos'è il peccato, che priva di questi piaceri e spinge a prediligere piuttosto le concupiscenze carnali. Oh quanto volentieri potremmo compiere ogni dovere, e come potremmo servire efficacemente il nostro Signore, e quale diletto troveremmo nel suo amore e nel riceverlo, se non fosse per il peccato che degrada l'anima, degradandola dalle porte del cielo allo sguazzare in un letamaio insieme ai porci.

ISTRUZIONE n°7. Rifletti su che vita è quella che devi vivere per sempre, se vivi in cielo, e su che vita adesso vivono lì i santi; e poi valuta se il peccato, così ostile ad essa, non è una realtà spregevole e ripugnante. O vivrai in cielo o no. Se no, non sei di quelli ai quali sono rivolte queste parole. Se sì, saprai bene che lì non esiste il peccato; in quel luogo non ci sarà nessun pensiero mondano, nessun orgoglio, nessuna passione, né bramosia o piacere carnale.  Oh, poter vedere e sentire una sola ora come gli spiriti beati sono assorbiti dall'amare e magnificare il glorioso Dio nella purità e nella santità, e quanto lontani sono dal peccato! Quella visione ti farebbe aborrire il peccato per sempre, e ti farebbe reputare i peccatori dei pazzi che si rotolano nudi nel proprio sudiciume. In particolar modo, il pensare che tu stesso speri di vivere per sempre come quegli spiriti beati; ecco perché il peccato non ti conviene.

ISTRUZIONE n°8. Soffermati sullo stato e sul tormento dei dannati, esamina la differenza che c'è tra gli angeli e i demoni e saprai che cosa è il peccato. Gli angeli sono puri, i demoni sono corrotti: la santità e il peccato fanno la differenza. Il peccato ha la sua sede nell'inferno, la santità dimora in cielo. Ricorda che ogni tentazione è dal diavolo e ha lo scopo di renderti come lui. Allo stesso modo, ogni santo impulso è da Cristo, per renderti simile a Lui. Quando pecchi, ricorda che stai imparando ad imitare il diavolo e a fare la sua volontà, Giov. 8:44. E il fine di tutto questo è che tu possa sentire le sue pene. Se il fuoco dell'inferno non è buono, nemmeno il peccato è buono.

ISTRUZIONE n°9. Guarda sempre il peccato come se stessi per morire e prova a pensare come lo giudicano gli uomini nello stadio finale della loro vita. Cosa ne pensano i santi in cielo? E nell'inferno, gli uomini cosa dicono del peccato? E della morte gli uomini cosa dicono? E le anime convertite, ossia le coscienze risvegliate, che dicono del peccato? Viene commesso con la stessa soddisfazione e con la medesima disinvoltura con le quali è commesso ora? È ancora elogiato? C'è ancora qualcuno che ne parla bene? Niente affatto. Anche adesso, generalmente parlando, il mondo ne parla negativamente, benché talvolta approvi e commetta degli atti peccaminosi. Peccherai quando stai morendo?

ISTRUZIONE n°10.  Vàluta insieme peccato e giudizio. Ricorda che devi risponderne dinanzi a Dio, agli angeli e a tutto il mondo. Così lo conoscerai meglio.

ISTRUZIONE n°11. Prova a considerare soltanto la malattia, la povertà, la vergogna, la disperazione, la morte e il suo putridume: ti aiuteranno in parte a comprendere cosa è il peccato. Sono cose che puoi benissimo vedere o avvertire, non hai bisogno della fede per sentir parlare di queste cose. Meditando su quegli effetti devastanti potrai trarre qualche piccola informazione su ciò che li ha causati.

ISTRUZIONE n°12. Osserva una persona religiosa, che viva santamente sulla terra e poi sposta il tuo sguardo su questo folle, empio e scellerato mondo. La differenza potrà in una certa misura farti capire cosa è il peccato. Non noti un qualcosa di affascinante in una persona santa, irreprensibile, che vive amando Dio e il prossimo, conservandosi nella gioiosa attesa della vita eterna? e viceversa, non trovi che un ubriacone violento, un adultero, un bestemmiatore irascibile o un persecutore rancoroso, siano creature pervertite e ributtanti?  La condizione di pazzia, di confusione, di ignoranza e di irreligiosità in cui giace il mondo non è forse uno spettacolo insopportabile? Cos'è dunque il peccato, in cui consiste tutto questo? Anche se la parte principale della terapia sta nel dirigere la volontà verso l'odio del peccato, il che avviene quando scopriamo quanto esso sia dannoso, pure voglio fornire alcune indicazioni aggiuntive che riguardano la parte operativa, presupponendo che quanto detto finora abbia già conseguito l'esito desiderato.


ISTRUZIONE n°1. Quando avrai scoperto la tua malattia e il pericolo che ne scaturisce, arrenditi a Cristo, Salvatore e Medico dell'anima tua, e allo Spirito Santo che ti santifica, ricordando che Egli può farlo e che lo fa volentieri. Non puoi salvarti e santificarti da solo, se non per mezzo di Cristo. Colui che ha intrapreso l'opera in te la condurrà altresì a compimento per la sua gloria.

ISTRUZIONE n°2. Sii scrupoloso e ubbidiente nell'applicare i rimedi prescritti da Cristo per l'anima tua, osservando le istruzioni che Lui ti dà perché tu ti guarisca. Non devi essere troppo accomodante, evasivo, delicato, e non devi dire che il rimedio è troppo doloroso o troppo drastico; abbi fiducia nel suo amore, nella sua potenza, nella cura che ti ha indicata e accettala così come te la prescrive, così come te la porge, senza ulteriori indugi.

Non dire "E' dolorosa, non ce la faccio!", poiché Lui comanda solo ciò che è sicuro, salutare e indispensabile e se non ce la fai a sostenerla, allora sopporta la tua malattia, la morte e il fuoco dell'inferno! Forse l'umiliazione, la confessione, la restituzione, la mortificazione e il santo zelo sono peggiori dell'inferno?

ISTRUZIONE n°3. Bada di non essere compartecipe del peccato, non polemizzare e non opporti al tuo medico o a ciò che potrebbe farti bene. Giustificare il peccato, scusarlo, minimizzarlo e contendere con lo Spirito Santo e con la coscienza, contestare i ministri di Dio e i fratelli e disprezzarne la riprensione, sono i mezzi più sbagliati per curare e santificare.

ISTRUZIONE n°4.  Scorgi in ognuno dei tuoi specifici peccati la stessa malvagità che vedi nel peccato in generale. Prendiamo bassamente in giro noi stessi se parliamo molto del male che c'è nel peccato e non distinguiamo la medesima scelleratezza nel nostro orgoglio, nella nostra mondanità, nella nostra impulsività, nella nostra suscettibilità, nella nostra malizia, nella nostra mancanza di altruismo, nel nostro mentire, calunniare, offendere o peccare contro coscienza, al semplice scopo di ricavarne comodità o  sicurezza mondane. Che incoerenza, per un credente, aggiungere al peccato altro peccato e, rimproverato per averlo fatto, giustificarlo o scusarlo!  È come chi critica il tradimento e i nemici del re ma che, siccome i traditori sono suoi amici e parenti, li protegge o li nasconde, prendendo la loro difesa.

ISTRUZIONE n°5.  Sta' quanto più lontano ti è possibile dalle lusinghe che alimentano e rafforzano quei peccati che avresti dovuto sconfiggere. Poni i tuoi peccati sotto assedio, riducili alla fame, strappando loro il cibo e il combustibile che li mantengono in vita.

ISTRUZIONE n°6.  Vivi coltivando quelle virtù e quegli impegni opposti ai peccati ai quali sei maggiormente esposto, giacché la grazia e la responsabilità sono inconciliabili col peccato, gli tolgono efficacia ed affrancano dal suo potere, così come il fuoco scongiura il freddo o una perfetta condizione fisica la malattia.

ISTRUZIONE n°7. Non dare ascolto all'incredulità logorante e al dubbio, e non disdegnare le consolazioni di Dio, che sono il tuo incoraggiamento e la tua forza. Uno stato d'animo preda della paura, abbattuto, disperato, non saprà resistere adeguatamente al peccato, ma potranno farlo solo la rassicurante percezione dell'amore di Dio e il grato senso dell'aver ricevuto la sua grazia (insieme a un cauto timore).

ISTRUZIONE n°8. Diffida sempre dell'egoismo carnale e guàrdatene. Esso è infatti il covo, la roccaforte del peccato. È il suo benefattore, pronto a consegnarti nelle sue mani e addirittura a fartelo assolvere. Quando si tratta di noi stessi siamo portati a essere indulgenti, come mostrano i casi di Giuda e Tamar o di Davide, rimproverato da Natan mediante quella parabola. Le nostre passioni, il nostro orgoglio, le nostre critiche, le nostre maldicenze, le nostre condotte viziose, le nostre negligenze negli impegni, ci appaiono piccole, tollerabili, e talvolta addirittura lecite. Diversamente, riusciamo con estrema facilità a notare tutte queste manchevolezze negli altri, specie quando si tratta dei nostri nemici, laddove dovremmo avere una maggiore conoscenza di noi stessi e volere bene di più a noi stessi e, di conseguenza, odiare maggiormente i nostri peccati.

ISTRUZIONE n°9. Il tuo primo e preponderante impegno sia quello di estirpare il peccato alla radice e di purificare il cuore, che ne è la sorgente; poiché dal cuore vengono tutti i mali della vita. Individuane le cause scatenanti e mettici tutta la massima attenzione e il più grande impegno per mortificarle; esse sono principalmente: 1. L'ignoranza. 2. L'incredulità. 3. La sconsideratezza. 4. L'egoismo e la superbia. 5. La sensualità, che si manifesta nell'assecondare l'istinto bestiale, la lussuria o l'immaginazione. 6. L'insulsa durezza di cuore e l'intorpidimento nel peccato.

ISTRUZIONE n°10. Non reputare il mondo, insieme a tutti i suoi piaceri, ricchezze e onori, migliore di quanto sia; così Satana non avrà nessuna blandizia con la quale sedurti. Considera, come Paolo (Filip. 3:8), tutte queste cose tanta spazzatura; nessuno infatti peccherà e venderà la sua anima per ciò che ritiene un cumulo di immondizia.

ISTRUZIONE n°11. Persevera nel parlare di  cose spirituali e la tua anima rimarrà sempre nella luce, come nella presenza di Dio, e sii occupato in doveri e svaghi che la allontanino dai fascini del peccato.

ISTRUZIONE n°12. La vigilanza cristiana costituisca il tuo impegno giornaliero; e serba un benedetto timore, che però non sfoci nella superficialità e nell'abbattimento.

ISTRUZIONE n°13. Poni attenzione ai primi approcci e alle prime avvisaglie del peccato. Oh, che grande incendio provoca un tale fuoco acceso! E, qualora tu cadessi, rialzati velocemente mediante un sano pentimento, costi quel che costi.

ISTRUZIONE n°14. La Parola di Dio sia l'unica tua regola e adoperati scrupolosamente per comprenderla.

ISTRUZIONE n°15. Nei casi dubbi, non allontanarti troppo facilmente dal  giudizio unanime dei più saggi e devoti uomini di Dio del passato.

ISTRUZIONE n°16. Nei casi incerti, non essere fanatico o impulsivo, ma agisci con equilibrio e prova bene le cose, prima di fissarti su di esse.

ISTRUZIONE n°17. Infòrmati bene della tua temperatura corporea, verso quale peccato essa è più predisposta e anche a quale peccato la tua vocazione o la tua situazione di vita ti rende maggiormente soggetto, affinché tu possa stare all'erta ancora più accuratamente.

ISTRUZIONE n°18. Pratica un santo ordine nella tua vita, come Dio ha stabilito che tu la conduca. Perché non c'è soccorso per i disordinati che non rispettano i ruoli, ma disprezzano l'ordine comandato da Dio, che si esplicita principalmente in tre punti: 1. Rimanere in comunione con la Chiesa universale.  Non separarsi dal corpo di Cristo con un qualsiasi pretesto.  Con la chiesa locale, fatta da persone rigenerate, coltivare la comunione spirituale esteriore, condividendo la fede, l'amore e la santità. Con la Chiesa universale e invisibile, coltivare la comunione spirituale esteriore condividendo la professione di fede e il culto. 2. Se non si è insegnanti, ci si sottometta al proprio pastore, come ubbidienti discepoli di Cristo. 3. Quando possibile, siano tuoi intimi i credenti più consacrati. 4. Sii laborioso nella tua vocazione esteriore.

ISTRUZIONE n°18. Dirigi tutte le provvide benedizioni divine, sia nel benessere che nell'avversità, contro i tuoi peccati. Se il Signore ti concede salute e ricchezza, ricorda che, a mezzo di esse, Egli vuole indurti all'ubbidienza e ti richiede  un servizio speciale. Se ti affligge, ricorda che l'oggetto delle sue investigazioni è il peccato che gli fa torto; quindi, ritieni tutto come una sua medicina, badando a non porre ostacoli, ma piuttosto ad agevolarlo nella sua opera, affinché possa purificarti da esso.

ISTRUZIONE n°19. Attendi pazientemente che Cristo porti a termine il suo metodo di cura, cosa che non avverrà fin quando non terminerà questa vita di sofferenze. Persevera nel servizio fondandoti sullo Spirito e sui suoi mezzi; poiché a suo tempo Egli verrà, e non tarderà. «Conosciamo il Signore, sforziamoci di conoscerlo! La sua venuta è certa, come quella dell'aurora;egli verrà a noi come la pioggia, come la pioggia di primavera che annaffia la terra» (Osea 6:3). Anche se spesso hai detto "non c'è guarigione" (Ger. 14:19), il Signore dice «Io guarirò la loro infedeltà, io li amerò di cuore,
poiché la mia ira si è distolta da loro» (Osea 14:4). «Ma per voi che avete timore del mio nome spunterà il sole della giustizia, la guarigione sarà nelle sue ali; voi uscirete e salterete, come vitelli fatti uscire dalla stalla» (Mal. 4:2) e «Beati quelli che sperano in lui!» (Is. 30:18).


Queste indicazioni che vi ho dato potranno aiutarvi a mortificare il peccato o a detestarlo ed esserne liberati.

 

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