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Data di pubblicazione : 04/02/2013

 

LA VITA DI FEDE DEL CREDENTE

di Octavius Winslow

Octavius Winslow″Infatti, noi che viviamo siamo sempre esposti alla morte per amor di Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. Siccome abbiamo lo stesso spirito di fede, che è espresso in questa parola della Scrittura: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo, perciò parliamo″.  2 Corinzi 4:11, 13 

 «Come definire la vita di fede che vive il credente, se non una manifestazione della vita del Signore Gesù? La vita più nobile, più santa, più felice vissuta secondo questo principio, può dirsi una vita di fede. La natura però non ha parte in questa vita, dal momento che essa ha origine dall'alto. Essa è ultraterrena, cioè opposta alla natura. Deriva dalla vita ″nascosta con Cristo in Dio″. Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio″.

Questa è quella che si chiama una gloriosa manifestazione della vita di Gesù, e se qualcuno desiderasse una prova del fatto che Gesù è risorto, che è tuttora vivente e che Lui è la vita dell'anima, ebbene, eccola! Osservate la fede di un figlio di Dio: se è vagliata come si vaglia il grano, non ne cade al suolo neppure un granello.

Se viene provata come l'oro, non se ne perde una sola particella. Quando attraversa il fuoco, non ne viene consumata. Perché? Perché in quell'anima vive Cristo stesso. Caro credente! La tua fede sarà forse messa duramente, seriamente alla prova: ma mai e poi mai potrà venir meno, poiché in te vive Gesù e vivrà in te per sempre.

Oh, benedetta verifica della fede, che manifesti in noi, rendendola più desiderabile, la vita di Gesù! È il prezioso banco di prova della nostra ″preziosa fede″, una fede che più severamente viene provata, più manifesta in maniera viva la vita risorta del suo divino ″Autore e Compitore".  E ancora: cosa sono tutti i puntelli del credente in tempo di prova, di sofferenza e di lutto, se non altrettante manifestazioni della vita del Signore Gesù? Da cosa è segnato il nostro sentiero verso la gloria, se non dalla tribolazione, dall'afflizione e dalla morte?

Il nostro Signore e Maestro, nell'espressione della Sua sapienza e del Suo amore, ci ha avvertito:  ″Nel mondo avrete tribolazione″. E non hanno i suoi apostoli ribadito il medesimo concetto, avendo affermato che è ″attraverso molte tribolazioni che dobbiamo entrare nel regno di Dio″? Ma la vita del nostro risorto Signore è manifestata quotidianamente in noi.

Questo è ciò che rende l'anima capace di galleggiare tra i flutti, facendola rimanere forte nella fede, lieta nella speranza, librantesi nell'amore. Perciò, Gesù è la vita di ogni grazia, di ogni promessa, di ogni decreto, di ogni benedizione.

Sì: di tutto ciò che è veramente caro e prezioso agli occhi di un figlio di Dio, Gesù è la sostanza, la gloria, la dolcezza, il profumo, la vita stessa.

Oh, se non fosse per Gesù, il nostro presente pellegrinaggio sarebbe oscuro, desolato e penoso. Se nel mondo abbiamo tribolazione, in chi possiamo trovar pace? In Gesù! Se nei nostri simili riscontriamo volubilità e cambiamento,  in chi troviamo ″l'Amico che ama in ogni tempo?″ In Gesù.

Quando l'avversità si presenta come una bufera di pieno inverno, spazzando via le nostre agiatezze, quando la nuvola sovrasta il nostro tabernacolo, quando la salute, la ricchezza, la reputazione e gli amici svaniscono, in chi troviamo un riparo dal nembo? In chi il fedele e affettuoso ″Fratello nato per la sventura?″ In Gesù.

Quando la tentazione ci assale, quando la considerazione diminuisce, quando la prova ci opprime, quando il lutto ci ferisce,  quando la carne e il cuore ci vengono meno, chi solleva il suo scudo protettivo, chi applica la preziosa promessa, chi ha una parola di conforto, chi sostiene lo spirito abbattuto, chi guarisce le piaghe, chi asciuga le lacrime? Gesù!

Quando il peccato guerreggia contro l'anima, quando il senso di colpa grava sulla coscienza e l'incredulità ottunde la mente, la grazia di chi annienta le nostre iniquità, il sangue di chi ci dona pace e la luce di chi dissipa le nostre tenebre? Gesù!

E infine: quando la scintilla della vita viene a mancare e gli occhi si indeboliscono, quando la mente vaneggia e l'anima, rompendo l'ultimo suo legame, vola via, chi, in quell'attimo spaventoso, si avvicina non visto, sussurrando parole non udibili da nessun altro, se non da chi che è prossimo al trapasso e sta per entrare in intimo contatto con le solenni realtà del mondo invisibile, dicendogli dolcemente: ″Non temere; Io sono la Risurrezione e la Vita. Chi crede in Me, benché sia morto, vivrà; e chiunque crede e vive in me, non morrà mai″ ? Sempre Gesù!».

 

Tratto e tradotto a Cura di Ciro Izzo dal libro Evening Thoughts , or Daily Walking With God , di Octavius Winslow ( 1808 -1878)

 

 

 


 

     
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