Liberazione dal concetto sbagliato del Capodanno
Un professore di storia delle religioni di fama internazionale definisce i riti connessi col Capodanno "Una parentesi di carnevale, di saturnali, un sovvertimento dell'ordine normale, un'orgia".
In Giappone echeggiano nell'aria 108 colpi di gong provenienti dai templi buddisti. Negli Stati Uniti d'America clacson, fischietti e campane cominciano a suonare allo scoccare della mezzanotte. Originariamente tutto questo rumore, benché in diversa forma, era fatto per scacciare i demoni e purificare le persone per il nuovo anno.
La più antica descrizione che conosciamo di una festa di Capodanno, viene dall'antica Mesopotamia. Tavolette d'argilla ritrovate parlano di un programma di cerimonie celebrate a Babilonia sin dai remoti giorni del secondo millennio a.c.
L'anno babilonese cominciava verso l'equinozio di primavera, nel mese di Marzo. La festa durava undici giorni ed era imperniata sull'adorazione del dio della città di Babilonia, Murduk. Erano tenute rappresentazioni mimiche e riti della fertilità.
Tracce moderne dell'influenza lasciate da quella celebrazione possono riscontrarsi nella sfilata dei mimi in città americane e nella festa della fertilità ad Akita (Giappone) il 17 Gennaio.
Anche l'uso di lasciare dei doni per l'occasione è un'usanza pagana.
In Oriente si offrono speciali regali in danaro ai bambini. I cinesi lo donano con pacchetti rossi. Pensano che questo colore esorcizzi il male e porti fortuna e prosperità. I giapponesi, invece, lo regalano in piccole buste bianche con sopra alcuni segni di buon auspicio.
In Occidente si scambiano dei doni e questo spesso in feste licenziose e chiassose dove si eccede nel mangiare, nel bere e in altro ancora.
Certamente Gesù non avrebbe organizzato o partecipato a feste dall'origine pagana e, in ogni modo, caratterizzate da caos e carnalità. I credenti devono seguire il Suo esempio:
"Perchè a questo siete stati chiamati: poiché anche Cristo ha patito per voi, lasciandovi un esempio, onde seguiate le sue orme". Le scritture affermano: "E da questo conosciamo che siamo in Lui, deve nel modo ch'Egli camminò, camminare anch'esso (l° Pietro 2:21).
Probabilmente l'invito dell'apostolo ai credenti romani: "Camminiamo onestamente, come di giorno; non in gozzoviglie ed ebbrezze; non in lussurie e lascivie; non contese ed invidie" (Romani 13:13), includeva anche i festeggiamenti di Capodanno. Uno studioso ha infatti spiegato che dal tempo di Giulio Cesare il 1° Gennaio ha contrassegnato l'inizio dell'anno civile ed è stato un periodo festivo; per almeno tre giorni c'erano banchetti ed allegrezza.
L'origine babilonese dei festeggiamenti di Capodanno dovrebbe in ogni modo far riflettere.
Nel pensiero biblico anche dei tempi della fine, Babilonia è figura della falsa chiesa: "Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate partecipi dei suoi peccati e non abbiate parte alle sue piaghe (Apocalisse 18:4). Si tratta di un sistema religioso che sempre è stato supporto del sistema civile.
Naturalmente non bisogna demonizzare un giorno che come tutti gli altri del calendario è un dono di Colui che disse: "Sia la luce! E la luce fu ... E Dio chiamò la luce giorno, e le tenebre notte. Così fu sera, poi fu mattina: e fu il primo giorno". (Genesi 1:5)
Non è neanche il caso di proibire lo stare insieme con la famiglia o la chiesa per non conformarsi alle abitudini dell'uomo comune. L'importante è vivere quel giorno come un momento di ringraziamento e, se si sente, di proponimenti dinanzi al Signore.
Resta in ogni modo prezioso il consiglio biblico: "Meglio non fare voti che farli e non adempirli".
Molti usano attendere il nuovo anno in preghiera e comunione fraterna. Senza voler stabilire liturgie e regole vincolanti, ognuno nella libertà della propria autonomia che ogni chiesa
locale ha, deciderà secondo la guida dello Spirito Santo. L'importante è: "Ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine "perchè" Dio non è un Dio di confusione, ma di pace". (1 Corinzi 14:33)