Segui il culto in diretta  
Home » Media » Scritti » Barnaba

Il tuo nomeIl nome del tuo amico
La tua emailEmail del tuo amico
x chiudi


BARNABA, FIGLIO DI CONSOLAZIONE

 

"...perché egli era un uomo dabbene, pieno di Spirito Santo e di fede." (Atti 11:24)

 

La storia di come il Signore si è servito di Giuseppe detto dagli apostoli Barnaba, il cui significato è figlio di consolazione per "l'attitudine da lui dimostrata nell'esortare il popolo e consolare gli afflitti", è riportata negli Atti degli apostoli.

Senza dubbio la sua figura è legata a quella dell'apostolo Paolo, infatti, partecipò per due anni all'apostolato di quest'ultimo. Levita e originario dell'isola di Cipro si convertì all'Evangelo annunziatogli, presumibilmente, da Pietro e Giovanni.

La prima volta che è citato il suo nome nella Bibbia, è in Atti 4:36, in occasione della "comunanza volontaria dei beni", dove si legge che vendette il suo campo e il ricavato "lo mise ai piedi degli apostoli", e da qui si deduce che offrì la sua opera per la causa dell'Evangelo.

Grande spessore nella sua vita, ebbe l'influenza di Saulo da Tarso, detto Paolo, con cui istaurò un rapporto d'amicizia, nato nel momento della rinascita e conversione di quest'ultimo, Atti 9:27, dove si legge che Barnaba accolse Paolo e lo presentò ai discepoli che erano in Gerusalemme.Ritenuto uomo di fiducia da parte questi ultimi, fu mandato in Antiochia, per costatare che l'opera del Signore fosse stata annunciata fra i Gentili. L'arrivo di Barnaba fu ben voluto fra la comunità locale "...perché egli era un uomo dabbene, pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla molto numerosa fu aggiunta al Signore" (Atti 11:24).

Con questo viaggio il Signore si servì di Barnaba, per spianare la strada a Paolo nella sua opera fra i Gentili, infatti, insieme rimasero un anno ad Antiochia per ammaestrare un gran numero di persone, ed è lì che furono chiamati per la prima volta cristiani. In quel periodo lo Spirito Santo parlò tramite un profeta di nome Agabo e predisse alla comunità una grande carestia su tutta la terra, al che furono mandati Paolo e lo stesso Barnaba, con una sovvenzione per i fratelli, in Giudea.

In seguito tornarono da Gerusalemme e si unirono alla chiesa di Antiochia nel loro servizio di digiuno e preghiera, lo Spirito Santo parlò ai presenti, ordinando di metterli da parte per svolgere un compito. Da qui comincia il primo viaggio missionario di Paolo e Barnaba, che ebbe luogo sull'isola di Cipro, dove annunziarono la Parola di Dio tra i Giudei, (Atti 13:4,5), dove si legge che furono aiutati da Giovanni detto Marco, cugino di Barnaba, che li seguiva ormai da Gerusalemme, che però li lasciò in seguito per tornare in quest'ultima.

Nella loro prima missione non furono ben voluti dai Giudei, infatti, nella citta' di Antiochia di Pisidia, non li accolsero volentieri, ma intanto l'opera di Dio andava avanti tra i Gentili, che credettero al messaggio della Salvezza. Questa nuova opera suscito' una grande gelosia tra i Giudei che costrinse Paolo e Barnaba a lasciare la città (Atti 13:50).

Quest'avvenimento non cambiò il desiderio dei due missionari ad andare avanti, anzi in loro maturò la decisione di continuare la loro missione. Subito dopo, infatti, si recarono a Iconio. Da quel che si può leggere negli Atti degli apostoli, si può comprendere il ruolo e il carattere di Barnaba, che accompagnava Paolo nei suoi viaggi e lo sosteneva nei momenti di maggiore tribolazione, infatti, nel loro viaggio a Listra, la popolazione locale li chiamò Giove, Barnaba, e Mercurio, Paolo, il quale era il messaggero degli dei, questo proprio a rafforzare la tesi che il ruolo predominante di Barnaba era di "consolare" il suo compagno di viaggio nei momenti critici.

Questo non toglie che lui era mosso dallo stesso sentimento e desiderio di Paolo, infatti, spesso si nota il suo comportamento "parallelo" a quello dell'apostolo (Atti 14:14). Furono molte le città visitate dai due apostoli, dove fondarono delle chiese dove in seguito stabilirono degli anziani. Infine fecero ritorno ad Antiochia e testimoniarono l'opera grande fatta dal Signore tra i Gentili, ma qui trovarono l'opposizione di alcuni Giudei, i quali, affermavano che nessuno poteva essere salvato se non circonciso.

La notizia della conversione dei pagani fece eco in tutta Gerusalemme, dall'esito della conferenza ivi tenuta, il collegio degli anziani decise di mandare Barnaba, Giuda, Paolo e Sila e il loro scopo primo era quello di ammaestrare i nuovi fratelli di Antiochia. Compiuta la loro missione, Paolo propose a Barnaba di rivisitare le città in cui erano stati a diffondere il messaggio dell'Evangelo, a questo punto Barnaba decise di portare con sé anche Giovanni detto Marco. Questo suscitò un diverbio tra i due, che scaturì nella partenza di Barnaba insieme al cugino verso Cipro, e di Paolo e Sila verso la Siria.

Da questo punto in poi non abbiamo più notizie sulla vita di Barnaba, in effetti, nella Bibbia poco spazio è dedicato all'opera di quest'uomo. Non si può non fare un confronto tra la vita e l'opera dell'apostolo, servitore del Signore, ai giorni nostri, ma, in effetti, come si può confrontare? Si può paragonare a un uomo, com'è riportato nel versetto chiave, che descrive appieno le qualità che, a nostro avviso, dovrebbe avere un credente, infatti, era un uomo pieno di Spirito Santo e di fede, ed essendo un uomo dabbene dava buona testimonianza di sé agli altri, qualità che quindi non dovrebbero mancare in un credente.

In effetti, non è un compito facile quello di consolare persone o credenti, perché molte volte ci ritroviamo in condizioni di non comprendere il dolore o il problema dell'afflitto. Quanto si può capire veramente il bisogno delle persone afflitte o desolate? Ci ritroviamo in un mondo, dove l'uomo è completamente avvolto da tante piaghe come la desolazione, l'afflizione, la solitudine è tante altre brutture, chi può veramente comprendere una persona o un credente che si trova in una situazione del genere? L'unica risposta plausibile a queste domande è stata data da Gesù: "Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, e io vi darò riposo. Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero"(Matteo 11: 28-30).  

Questa è una risposta che molti non conoscono, e la conseguenza di ciò si può vedere sui volti della gente comune, ma  sia ringraziato Dio che non è venuto meno nella sua promessa: "(Gesù disse) E io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi in perpetuo."(Giovanni 14:16).

Ecco Giuseppe era chiamato Barnaba, figlio di consolazione, perché sospinto dallo Spirito Santo, riusciva a comprendere e a immedesimarsi nei problemi che in quel tempo, e ancora oggi, affliggono il cristiano e non solo. Barnaba, quindi, non faceva altro che confermare ciò che si diceva di lui: "...perché egli era un uomo dabbene, pieno di Spirito Santo e di fede." (Atti 11:24)

                                                                                                                                                                                    Francesco e Nando De Lucia


 

     
OTTO PER MILLE
CON LA TUA FIRMA PER L'8x1000 POSSIAMO FARE DEL BENE A TUTTI
...
Archivio
       
Archivio