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Le autorità delle grandi città incoraggiano la cremazione dei defunti. Qual è la posizione degli evangelici?
Il fenomeno dell'urbanizzazione ha spinto le autorità, soprattutto nelle grandi città, ad incoraggiare la cremazione dei defunti piuttosto che la inumazione, facendo leva sul fatto che non c'è più posto per grandi cimiteri monumentali oltre a quelli ormai tradizionali esistenti. La posizione evangelica sull'argomento può essere considerata sotto vari aspetti.
Prima di tutto è opportuno ricordare che fin dall'inizio la Chiesa cristiana, proseguendo l'uso già in atto in Israele in antitesi con il mondo pagano dell'epoca, in cui, invece, era costume ormai acquisito, non utilizzò la cremazione dei cadaveri. Il cristianesimo non accettò mai la cremazione per parecchie ragioni. Nell'Antico Testamento si nota l'assenza totale del rito funebre della crema-zione (Gen. 23:19; 25:9; 35:29; 50:13; Deut. 34:6; Isaia 25:1; ecc.) e nel Nuovo troviamo ripetuti riti di seppellimento. Possiamo rinvenire anche la presenza di un divieto specifico della cremazione, ritenuta un rito abominevole, che si riferisce al crudele culto pagano in onore di Moloc, una deità pagana degli Ammoniti (I Re 11:7), al quale si immolavano dei fanciulli che venivano arsi vivi. Per questa ragione è scritto: "Non darai i tuoi figli perché vengano offerti a Moloc; e non profanerai il nome del tuo Dio. Io sono il Signore" (Lev. 18:21); "Non imparerai ad imitare le pratiche abominevoli di quelle nazioni. Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco..." (Deut. 18:9, 10); "Acaz... non fece ciò che è giusto agli occhi del Signore, suo Dio, ma seguì l'esempio d'Israele, e fece passare per il fuoco perfino suo figlio, seguendo le pratiche abominevoli delle genti che il Signore aveva cacciate davanti ai figli d'Israele" (II Re 16:2, 3). Prima ancora della Sua morte, difendendo l'atto d'amore di Maria di Betania, Gesù aveva fatto uno riferimento specifico all'inumazione dicendo: "...l'ha fatto in vista della mia sepoltura" (Matt. 26:12). In seguito è specificato che Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo "presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in fasce con gli aromi, secondo il modo di seppellire in uso presso i Giudei" (Giov. 19:40). I cristiani, seguendo l'esempio di Gesù e secondo l'uso invalso tra gli Ebrei, non accettarono mai la cremazione proprio per non uniformarsi alle consuetudini pagane. Infatti, nel Nuovo Testamento abbiamo alcuni riferimenti al seppellimento, ma mai alla cremazione (Atti 4:6, 9, 10; 8:2). Inoltre i cristiani allo scopo di manifestare la propria fede nella resurrezione dei morti attuarono costantemente l'inumazione dei defunti, condannando in diverse occasioni la cremazione in polemica con autori pagani. Questa loro consuetudine permise la costituzione di quei grandi cimiteri cristiani che sono le catacombe, le quali soltanto nel sottosuolo di Roma, con i loro stretti corridoi sotterranei, si diramano per oltre quaranta chilometri e rappresentano una testimonianza sempre attuale della fede in Cristo che vince la morte. Occorre tuttavia sottolineare che i cristiani non accettano la cremazione non certamente perché, come qualche dissennato ha affermato, hanno timore che non possano poi risorgere dalle ceneri. Dio è il Creatore e può richiamare in giudizio perfino i morti restituiti dal mare (Apoc. 20:13). Piuttosto i credenti non inceneriscono il loro corpo per un atto di rispetto verso il Creatore e perché esso è il tempio dello Spirito Santo (I Cor. 6:19; 3:16, 17). Un'altra ragione plausibile contro la cremazione sta nel fatto che dopo il IV secolo questa scomparve quasi del tutto per l'influenza del cristianesimo, per riapparire poi alla fine del 1700, durante la rivoluzione francese, quando vennero addotti motivi pratici ed igienici. Nel 1800 si diffuse per la propaganda di associazioni dichiaratamente atee, in polemica con la fede nell'immortalità e nella resurrezione. Infatti, la cremazione è stata da allora voluta da coloro che in questo modo desideravano affermare la propria negazione dell'eternità. In ultima analisi, quindi, rifiutarsi di permettere che il proprio corpo sia cremato vuol dire identificarsi con coloro che testimoniano della loro fede nell'immortalità e nella resurrezione come promessa dal Signore. Qualora, come è capitato nel caso di epidemie, sia disposta d'autorità la cremazione dei morti, in assenza della dichiarata volontà degli interessati, i cristiani continueranno a credere nell'immortalità e ad attendere che "il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo, e con la tromba di Dio scenderà dal cielo, e prima resusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore " (I Tess. 4:16, 17). a cura di Francesco Toppi
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