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I personaggi della Bibbia 

ADAMO

4004-3074 a.C. (secondo la cronologia di James Ussher, The Annals of the World, pag. 12, 14). Adamo fu creato nel sesto giorno della creazione. La prima menzione di questo nome è in Genesi 1:26-27. Alcune versioni della Bibbia, invece di tradurre "uomo", rendono a volte "Adamo" e infatti questo termine è usato sia per designare l'intera razza umana che per indicare il primo essere umano creato. Adamo è pertanto il più antico dei nomi propri e viene da una radice che significa rosso, in riferimento alla terra rossa (adama) dalla quale fu tratto il primo uomo, ricordandoci che polvere eravamo e alla polvere ritorneremo. È questa la spiegazione più accettabile (ne è stata proposta più di una) e ne abbiamo conferma anche nella forma aggettivale che, pronunciata con un cambiamento di suono vocalico, dà origine al termine Edom, con cui fu soprannominato Esaù (che significa peloso), appellativo derivatogli, com'è noto, dalla sua carnagione rossiccia e dal colore della minestra di legumi che volle al punto di vendere la propria primogenitura (Genesi 25:25,30). Il soprannome fu successivamente dato ai suoi discendenti che occuparono il paese di Seir (Genesi 32:3) e latinizzato in Idumea. Il golfo che bagna quel territorio produce riflessi rossi provenienti dalle montagne circostanti e la sabbia delle sue rive è arrossata dai detriti che queste generano (VEDI SCHEDA "IL MAR ROSSO").

 

La Bibbia riporta il nome di almeno tre località che traggono il loro nome da Adamo, menzionate in Genesi 14:2, Giosuè 3:16, 19:36.

Nella creazione, l'uomo viene palesemente distinto dal resto del creato.  Egli è fatto a immagine di Dio, riceve il dominio su tutto il creato (Genesi 1:26), ha in lui lo spirito di Dio (Genesi 2:7) e viene posto nel giardino dell'Eden (Genesi 2:8-17), dove gli viene proibito  di mangiare il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male (Genesi 2:17). Adamo ha l'incarico di curare questo giardino e Dio, per aiutarlo a svolgere i compiti per i quali era stato creato, gli dà una compagna adeguata, Eva, che Adamo definì "ossa delle mie ossa e carne della mia carne"(Genesi 2:23).

La descrizione biblica di Adamo dei primi capitoli della Genesi ci aiuta a capire la relazione esclusiva esistente tra Dio e la sua creazione umana. Adamo non era come gli animali e il dominio sul resto della creazione, che gli era stato dato fin dall'inizio, continuerà ad appartenere alla stirpe umana fino a quando durerà la Terra. I primi due capitoli della Genesi evidenziano anche la completa dipendenza da Dio di Adamo, che cominciò ad esercitare il suo dominio condizionato sulla creazione quando impose i nomi a tutti gli animali (Genesi 2:19-20). Nel terzo capitolo della Genesi è descritta la caduta di Adamo. L'intima relazione con il Creatore fu improvvisamente interrotta: Eva, tentata dal serpente, mangiò il frutto proibito, offrendolo anche a suo marito: a quel punto, la purezza dell'essere umano fu irrimediabilmente contaminata. Entrambi si accorsero di essere nudi (Genesi 2:25) e, provando per la prima volta il sentimento della vergogna, cercarono di coprirsi (Genesi 3:7). Essi si nascondevano agli occhi di Dio, perché capirono di avergli disobbedito (Genesi 3:8). È singolare il fatto che l'unica conversazione ricordata nella Bibbia tra Adamo e Dio è quella in cui l'uomo incolpa Eva di averlo fatto cadere.

Dopo la caduta, Adamo continuò a occupare il posto datogli, ma da quel momento il suo lavoro divenne faticoso e non privo di dolori. Egli sperimentò i primi effetti del giudizio di Dio, in quanto fu scacciato dall'Eden (Genesi 3:23-24). Successivamente, osservò la manifestazione tangibile di quella che era diventata una realtà spirituale: la morte. Assistette infatti al triste spettacolo della morte del figlio Abele ad opera di Caino (Genesi 4:8). È nondimeno importante notare che anche dopo il giudizio e l'espulsione dall'Eden, Adamo continuò a recare l'immagine di Dio e ad avere il suo spirito in lui. Tuttavia, divenne chiaro che ogni sfera della sua vita era permeata dal peccato e dalla smania di contestare Dio nel pensiero, nella parola e nelle azioni.

Alcuni scavi archeologici hanno portato alla luce resti di letteratura babilonese nei quali si accenna a un certo Adami che era stato il primo agricoltore, coincidenza che ha prodotto vari tentativi di spiegazione. È inoltre curioso notare come il ricordo adamitico in estremo oriente persista ancora oggi: nello Sri-Lanka esiste infatti una montagna chiamata Samanalakanda (in singalese, montagna delle farfalle), nota anche col leggendario nome di Picco di Adamo.


Oliver P., The Scripture Lexicon, pag. 10, 11.

Gardner P., The Complete Who's Who in the Bible, pag. 21, 22.

È una tradizione riguardante l'Adamo biblico, al quale il Signore affidò la cura del giardino di Eden (Genesi 2:15), oppure si tratta di un altro personaggio?

Yonge M. C., History of Christian Names, vol. 1, pag. 38, 39.

     
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