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Le presunte contraddizioni della Bibbia 

È mai esistito il re Baldassar menzionato nel capitolo 5 di Daniele?

 Nessuno storico extrabiblico accenna mai a questo personaggio. Beroso da la seguente successione di re di Babilonia: Nabucodonosor (citato nelle Scritture), Evil-Marudack (l'Evil-Merodac delle Scritture, 2 Re 25:27; Geremia 52:31), Neriglissar (Geremia 39:3,13), Laborosoarchad, Nabonide e Ciro. Lo storico greco Tolomeo riporta la medesima successione con nomi leggermente diversi; in ogni modo, Baldassar non compare in nessuno dei due elenchi. Per molti anni, gli studiosi della Bibbia sono stati quindi accusati dai critici di prestare fede a narrazioni inattendibili. I vari commentatori si sono dati da fare per cercare di armonizzare il racconto biblico con i resoconti degli storici profani. Alcuni hanno identificato Baldassar con Nabonide; ma a parte la diversità di nome (difficoltà in sé stessa non insormontabile, in quanto a quell'epoca i re erano conosciuti con più di un nome) esiste una precisa affermazione di Beroso secondo la quale Nabonide, ritiratosi da Babilonia, capitolò poi a Borsippa e successivamente fu inviato a Carmania. 

Carmania

Daniele dice che, nella stessa notte dell'invasione di Babilonia, Baldassar morì. La controversia si ridusse poi a capire chi dei due, Beroso o Daniele, fosse più accurato. Da un lato c'era l'eventualità che Beroso avesse avuto accesso agli archivi nazionali e dall'altro bisognava considerare che Daniele si trovava sul posto durante lo svolgersi degli eventi e quindi conosceva quello che accadeva sotto i suoi occhi meglio di qualunque altro cronista, per quanto diligente e accurato fosse stato.

In seguito, sorse il sospetto che Daniele non fosse stato presente a ciò che affermava e che forse il suo libro avesse una data più tarda di quello di Beroso.  Come poteva Beroso aver sbagliato? E come mai storici quali Erodoto, Senofonte, Megastene o Abideno non fanno alcun cenno a questo sfortunato monarca?

La conferma data da Gesù agli scritti di Daniele era per i credenti una garanzia del tutto soddisfacente dell'autenticità del libro, ma la sua attendibilità appariva compromessa agli occhi dei critici: pur non mettendo in discussione la veridicità di Cristo, sussisteva il fatto che non un solo storico profano menzionava il personaggio Baldassar. Questa situazione perdurò sino al 1854, anno in cui sir Henry Rawlinson decifrò alcuni cilindri in cui figuravano informazioni riguardanti Nabonide. Da queste emerse chiaramente che Bil-shar-uzur (Baldassar) era figlio di Nabonide e che per un periodo fu coreggente nel regno.

Questa scoperta pose fine alla discordanza tra gli scritti di Beroso e quelli di Daniele: Nabonide era stato l'ultimo re di Babilonia che era fuggito dalla sua capitale per potersi successivamente arrendere, mentre Baldassar, rimasto a Babilonia in sua vece, perì quando la città cadde in mano persiana.


Wilson D. J., Did Daniel Write Daniel?, pag. 22-28. Per una trattazione più esaustiva del soggetto, si veda anche Wilson D. R., Studies in the Book of Daniel, vol. 1, pag. 99-127.

Sacerdote, astronomo e astrologo babilonese vissuto tra il IV e il III secolo aC, contemporaneo di Alessandro Magno, celebre per aver composto in greco la Babyloniaká (ovvero la Storia di Babilonia), citata negli scritti dello storico giudeo Giuseppe Flavio.

Alla morte di  Nabucodonosor, avvenuta nel 562 a.C., Evil-Merodac  regnò per circa 2 anni e poi fu assassinato da Neriglissar , che regnò 4 anni. A Neriglissar successe suo figlio Laborosoarchod il quale, dopo 9 mesi di regno, fu ucciso in una congiura che portò Nabonide al trono.

"Baldassar non fu mai re al posto di suo padre": Sayce H. A., Higher Criticism and the Monuments, pag. 125.

La moderna  Birs Nimrud, in Iraq, a 20 km a sud-ovest di Babilonia.

Il re Ciro aveva conquistato Babilonia nel diciottesimo anno di Nabonide (556-539 a.C.), il quale, rifugiatosi a Borsippa, minacciato di assedio, si arrese. Ciro, per allontanarlo definitivamente da Babilonia, lo nominò governatore di Carmania (regione dell'antico Iran) dove morì. (Smith S., Babylonian historical texts: relating to the capture and downfall of Babylon, pag. 35).

Cfr. Rawlinson H., History of Herodotus, Volume 1, pag. 431-432.

Kitto J., A Cyclopedia of Biblical Literature, vol. 1, pag. 333. Cfr. Fuller M. J., An essay on the authenticity of the book of Daniel, pag. 156.

Rawlinson H, The historical evidences of the truth of the Scripture records, pag. 441 e segg. Cfr. anche  Horne H. T., Compendious Introduction to the Study of the Bible, pag. 433-434.

Questo spiega anche perché Baldassar promise a chiunque avesse interpretato lo scritto sulla parete di diventare "terzo nel regno" (Daniele 5:7), essendo egli stesso secondo, dopo Nabonide suo padre.

 

 

     
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