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Il giorno di Pentecoste

«Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo ... Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi».  (Atti 2:2,4)

La festa di Pentecoste celebrata nella primavera dell'anno 30 d.C. a Gerusalemme, rappresenta un evento che ha lasciato un segno indelebile nella pur millenaria storia della Chiesa di Cristo.

Infatti l'effusione dello Spirito Santo che scese su quel piccolo gruppo di credenti, mentre erano riuniti in preghiera, è l'adempimento della prima promessa di benedizione che Dio aveva preparato per la Sua Chiesa.

La Chiesa intesa come corpo mistico di Cristo, o più semplicemente come quel nuovo insieme di credenti appartenenti ad ogni nazione, che hanno realizzato l'esperienza della nuova nascita, grazie alla morte di Gesù sulla croce, già si era costituita circa 50 giorni prima (9 aprile del 30 d. C.), e stava iniziando a muovere i primi passi di una storia che passando anche per i nostri giorni, si estenderà nell'Eternità.

L'evento richiamato è quello descritto da Giovanni: «La sera di quello stesso giorno, che era il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, Gesú venne e si presentò in mezzo a loro, e disse: "Pace a voi!" E, detto questo, mostrò loro le mani ed il costato. I discepoli dunque, veduto il Signore, si rallegrarono. Allora Gesú disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch'io mando voi". Detto questo, soffiò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo"» (20:19-22).

Durante i quaranta giorni prima che Gesù ascendesse al cielo, Egli istruì i primi credenti in merito alla Grazia Divina. L'insegnamento era centrato sul "compimento della promessa del Padre" cioè il Battesimo dello Spirito Santo: «Trovandosi con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l'attuazione della promessa del Padre, la quale, egli disse, avete udita da me. Perché Giovanni battezzò si con acqua, ma voi sarete battezzati in Spirito Santo fra non molti giorni» (Atti 1:4,5).

I discepoli furono ubbidienti al comando di Gesù, infatti dopo la Sua ascensione, non si allontanarono da Gerusalemme, e decisero di riunirsi in preghiera insieme ad altri credenti, in tutto circa 120, per attendere l'adempimento di questa promessa, che si adempì il giorno della festa di Pentecoste.

Questa festa che si celebrava ormai da circa 1.500 anni, era cadenzata nel calendario ebraico cinquanta giorni dopo la Pasqua, e segnava la fine della primavera ed il conseguente ingresso dell'estate. Viene ricordata come una tra le solennità ebraiche più importanti, a cui partecipava anche un gran numero di pellegrini provenienti dall'intera nazione israelita, e a quel tempo anche dalle varie regioni dell'Impero Romano dove gli ebrei erano stati dispersi: "Or a Gerusalemme soggiornavano dei Giudei, uomini religiosi di ogni nazione che è sotto il cielo" (Atti 2:5). La festa di Pentecoste era chiamata anche la festa delle primizie, perché in questo periodo si raccoglievano le primizie del raccolto, che venivano offerte al Signore in segno di ringraziamento. Possiamo tranquillamente affermare che sia i 120 che i 3.000 che si aggiunsero al numero dei credenti in quel giorno, non furono che una primizia di una grande raccolta di anime che ancora oggi continua.

L'esperienza del Battesimo dello Spirito Santo fu realizzata in quel giorno da persone che quindi già avevano realizzato l'esperienza della "nuova nascita", e si manifestò con delle caratteristiche peculiari che ancora oggi ne confermano la realtà e la genuinità.

Questa prima effusione, fu accompagnata da fenomeni acustici e visivi che Luca descrive come (ossia "simili a") "vento" e "lingue di fuoco", che non ritroveremo in altre simili manifestazioni. Sia il vento che il fuoco sono citati nell'Antico Testamento come segni della presenza di Dio, risultarono certamente familiari ai discepoli, i quali compresero che la manifestazione di quella potenza era indubbiamente di origine divina.

Il segno che invece ritroviamo nelle successive manifestazioni è il parlare in "altre lingue", detto anche "glossolalia". Questo segno nella dottrina del Battesimo dello Spirito Santo è stato riconosciuto come l'evidenza iniziale, simbolo o emblema di questa esperienza.

Tra la folla stupita e meravigliata da questa particolare esperienza, ci furono alcuni che si facevano beffe dei discepoli e parlarono subito di ubriachezza. Ma Pietro con il suo coraggioso sermone spiegò chiaramente come ciò a cui stavano assistendo aveva una conferma biblica, in quanto adempimento della profezia del profeta Gioele: «Avverrà negli ultimi giorni, dice Dio, che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona...» (Gioele 2:28-32; Atti 2:14-17), ed un'origine celeste, in quanto proveniente dal Messia, Gesù di Nazareth (cfr Atti 2:22-36).

Gli eventi della Pentecoste attestavano la venuta dello Spirito Santo come guida della Chiesa fino al ritorno di Gesù. Gli stessi eventi, però fornivano anche un modello per confermare l'avvenuta pienezza di Spirito Santo nella vita del singolo credente.

Il libro degli Atti narra di altri battesimi nello Spirito Santo: la Pentecoste Samaritana (8:14-17 - 36 d.C:); Saulo da Tarso (9:17,18 - 37 d.C.); in casa del centurione romano Cornelio (10:34-46 - 41 d.C.); gli anziani di Efeso (19:1-7 - 54 d.C.).

La nostra attenzione si sofferma in particolare sull'esperienza di Cornelio e la sua famiglia, in quanto furono i primi "Gentili", persone che non avevano nulla a che vedere con la religione e tradizione giudea, che realizzarono la Salvezza per Grazia, il Battesimo nello Spirito Santo, ed anche il Battesimo in acqua.

Naturalmente, visto anche l'argomento della nostra trattazione, simpatizziamo in modo particolare per Cornelio in quanto è stato il primo Italiano a convertirsi all'evangelo e a ricevere il dono dello Spirito Santo.

L'episodio avvenuto circa 11 anni dopo la prima effusione dello Spirito Santo, rappresenta un evento di fondamentale importanza per la Chiesa nascente. Infatti gli apostoli ebbero la prima prova incontestabile che il cristianesimo sarebbe andato ben aldilà dei confini del Giudaismo, assumendo nel corso del tempo una dimensione decisamente universale: «Allora Pietro, prendendo a parlare, disse: In verità io comprendo che Dio non ha riguardo alla qualità delle persone; ma che in qualunque nazione, chi lo teme ed opera giustamente gli è gradito». Sarà in particolare l'apostolo Paolo, lo strumento nelle mani di Dio per la predicazione dell'Evangelo ai Gentili. L'opposizione che egli incontrò proprio dai suoi connazionali fu durissima, ma sostenuto dalla forza di Dio riuscì a portare avanti questo mandato, coinvolgendo anche tanti altri credenti nella medesima visione. Il risultato fu che alla fine del primo secolo il mondo allora conosciuto fu raggiunto dall'Evangelo.

Già è stato detto come il Battesimo nello Spirito Santo, non sia un'esperienza necessaria per ottenere la salvezza dell'anima, in quanto successiva a quest'ultima, ma è un'esperienza fondamentale per il progresso della Chiesa di Cristo.

L'opera del Consolatore nel credente è varia, e il Battesimo nello Spirito Santo l'amplifica e la potenzia. Gesù lo sottolinea con queste parole: "Voi riceverete potenza (dal greco "dynamis", da cui anche dinamite), quando lo Spirito Santo verrà su voi" (Atti 1:8).

Questa forza o energia spirituale si manifesta nella predicazione e testimonianza dell'Evangelo, donando al credente coraggio, franchezza e capacità, che vuol dire anche idoneità al servizio Cristiano. Ma ancora permette al credente di ricevere una particolare "illuminazione" nella conoscenza delle Sacre Scritture: "lo Spirito della verità, vi guiderà in ogni verità" (Giov. 16:13). Lo Spirito Santo quale Spirito d'adozione dona "maggiore certezza" al credente quale figlio di Dio, tale da impressionare anche l'incredulo. Quale sostegno e guida nella preghiera, dona maggiore libertà e fiducia nell'adorazione. Infine il fuoco del Battesimo è un chiaro riferimento alla santificazione progressiva che lo Spirito Santo opera in ogni credente, ma che si manifesta con maggiore efficacia quando c'è pienezza, donando al credente una manifestazione più evidente del frutto dello Spirito.

Tutti i cristiani accettano che nella Bibbia si parli di Battesimo nello Spirito Santo, ma alcuni ritengono che sia stata un'esperienza esclusiva della Chiesa primitiva, negandone la sua continuità ed attualità. Tale posizione non trova conforto nella Parola di Dio, e neanche nella storia del cristianesimo, realtà che cercheremo di esporre in questo semplice lavoro.

Nel "Giorno di Pentecoste" Dio fu pronto a ratificare una triplice promessa: «Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà» (Atti 2:39). Una promessa per Israele, la sua discendenza, ed una universale per ogni persona, di qualsiasi nazionalità, che avrebbe risposto alla chiamata di Dio per mezzo dell'Evangelo.

Francesco De Santis

     
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