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Data di pubblicazione : 21/10/2012

 

JEREMIAH McAULEY

L'apostolo dei senza speranza

 


Jerry McAuley Nato in Irlanda nel 1839, Jerry McAuley non conobbe mai suo padre e siccome sua madre non poteva, o non voleva, curarsi di lui, fu mandato a vivere con la nonna sin dalla sua infanzia.  Tra i suoi ricordi c'era quella volta in cui, mentre la donna recitava il rosario inginocchiata, lui le tirò degli oggetti e lei si alzò e lo maledì.

Jerry crebbe pertanto senza alcun controllo, vagabondando in giro a rubare e causare problemi ovunque si trovava. A 13 anni fu inviato a New York, a vivere con la sorella e il cognato. Questa nuova sistemazione non durò a lungo. Ben presto  andò a vivere presso una famiglia a Water Street, nei quartieri malfamati di Lower East Side.

Il furto era la sua principale "occupazione": rubava per comprarsi vestiti e alcool. Negli anni successivi, Jerry divenne uno dei più temuti mascalzoni del quartiere. Era un ladro "di fiume", ossia rubava di notte sui battelli ormeggiati sul fiume Hudson. "Ricavavo dei consistenti gruzzoli, perché in quei giorni, la polizia fluviale non era granché ed era abbastanza facile salire a bordo di una nave e prendere quello che volevi ...".

Prigione di Sing SingVeniva arrestato spesso; a volte rimaneva in prigione per pochi giorni, altre volte fino a sei mesi. Jerry incuteva terrore in chiunque egli fissasse con lo sguardo. Era un impiccio anche per i venditori di rum, che desideravano sbarazzarsi di lui. Guardandolo, veniva da chiedersi se il suo destino non fosse essere malvagio.

Aveva la fronte sfuggente e piccola, gli occhi infossati, una bocca larga e pronunciata, il naso sporgente. Era forte, alto, con una corporatura ben piazzata, braccia lunghe e mani grandi.

Verso i suoi 19 anni, Jerry dovette dare fastidio a qualcuno, che decise di toglierselo dai piedi. Fu falsamente accusato di rapina sulla base di accuse inventate e condannato a scontare 15 anni di reclusione nella prigione di Sing Sing.

Era il gennaio 1857.

"Ero pazzo di rabbia, ma ero ammanettato e costretto a tacere ... Nella mia mente, meditai di uccidere il mio sorvegliante".

La prima cosa che vide, al termine dei 30 chilometri che separavano New York da Sing Sing, fu la scritta sul cancello del carcere:

"La strada del colpevole è dura."

 

Prigione di Sing SingConosceva bene questo motto, che aveva sentito svariate volte. Nel suo libro Transformed, or, the history of a river thief, Jerry scrisse: "Tutti i rapinatori e i mascalzoni lo conoscono bene ... è un vecchio adagio citato in tutti i covi del vizio e confermato dall'esperienza quotidiana. Eppure, come è strano sapere così bene che la strada è dura e che il trasgressore continuerà a percorrerla ... Quando indossai la divisa da carcerato e fui rinchiuso, battei la testa contro il muro, e se ne avessi avuto il coraggio, mi sarei ucciso".

Durante il tragitto per andare a Sing Sing, Jerry per la prima volta in vita sua aveva provato dolore, tanto da esser disposto a fare una cosa mai fatta prima: ubbidire alle regole. Era arrivato alla conclusione che l'unico modo di dar voce alla sua innocenza e di ricevere aiuto, fosse osservare le leggi carcerarie. Anche se sapeva di aver fatto in passato abbastanza male da meritarsi quel trattamento, non riusciva ad accettare questa perdita di libertà, senza fare qualcosa per rimediare. Nato dalla sua disperazione e dalla sua amarezza, tale sentimento si rivelò comunque il primo passo verso la conversione, esperienza che avrebbe fatto di lì a breve.

"Mi indebolivo a vista d'occhio. Avevo sempre vissuto all'aria aperta, e adesso ero costretto a stare segregato in una cella... Ero così disperato che avrei ucciso il custode, ma non vedevo nessuna possibilità di fuga, anche se l'avessi fatto"..

Progettato alla fine del XVIII secolo, Sing Sing era un carcere di massima sicurezza buio e umido, in cui non era consentito parlare e nel quale la violenza era diffusa. Le celle, simili a delle bare, erano larghe circa un metro e mezzo, alte circa 2 metri e mezzo e profonde circa 2 metri. Non avevano finestre e per le funzioni fisiologiche il recluso disponeva semplicemente di un secchio. Il tanfo era quindi insopportabile e topi, scarafaggi, pidocchi, pulci e cimici erano ovunque.

Jerry fu assegnato ai lavori forzati in una bottega per la tessitura di tappeti. Per i primi due anni fu un detenuto modello. Imparò a leggere e a scrivere e gli fu concesso di utilizzare la biblioteca, in cui c'era un po' di letteratura religiosa. Lui però preferiva leggere, dietro pagamento, romanzi di basso costo, tra l'altro introdotti illegalmente nella prigione. Col tempo, come avveniva per la maggior parte dei prigionieri del penitenziario, la sua salute cominciò a peggiorare. Inoltre, la sua irascibilità gli causò periodi di punizione, che aggravarono la sua condizione fisica e lo resero ancora più spietato e duro di cuore.

Dopo cinque anni di prigione, Jerry sperimentò il primo dei tre significativi eventi che avrebbero portato ad un reale cambiamento della sua vita. Ascoltiamolo:

"Fu una domenica mattina. Erano cinque anni che mi trovavo in prigione. Mi trascinai nella cappella del penitenziario e mi sedetti. Sentii una voce che conoscevo e mi misi a guardare.... Di fianco al cappellano c'era un uomo col quale spesso avevo fatto baldoria diverse volte: era Orville Gardner. ‘Amici miei', disse, ‘è giusto che oggi mi trovi in mezzo a voi, perché anch'io ero come voi, sprofondato nel peccato'. Poi pregò e tutti, tranne me, piangevano. Mi vergognavo di esser visto piangere, ma lo guardavo e mi chiedevo cos'era avvenuto in lui da averlo cambiato così tanto".

Chi era quest'uomo che aveva raccontato la propria esperienza di salvezza in quel carcere, e che in passato era stato compagno di McAuley?

 Hezekiah Orville "Awful" Gardner,  a detta di tutti, era stato uno dei personaggi più cattivi mai vissuti a New York. Noto allenatore di pugili professionisti e compare di ogni risma di delinquenti, si guadagnò una nomea poco invidiabile da esser chiamato "Awful Gardner" (Gardner il terribile). Compariva sempre sui giornali, solitamente per risse da bar.

Nel 1852, durante una zuffa, malmenò diversi uomini presso il Saloon Oyster, sfuggendo alla polizia. Il New York Times gli affibbiò il soprannome di "terribile" per un pestaggio con un altro pugile nel 1853. Accusato di aggressione, Gardner fuggì in Canada, ma nel 1854 fece ritorno a New York, in occasione della morte del figlioletto, annegato.

Arrestato, Gardner scontò una pena detentiva in prigione ma nel 1855 fu nuovamente condannato per aggressione e percosse. Condannato a sei mesi nel carcere di Sing Sing, fu rilasciato nel 1856, dove presto sarebbe tornato.

A distanza di qualche tempo dalla morte del figlio, Gardner era in un locale di New York, insieme a una allegra comitiva di compagni. La notte era soffocante e lui uscì per prendere una boccata d'aria fresca. Mentre era all'aperto, alzò lo sguardo verso il cielo e vide una stella brillare su di lui. Fissandola, pensò: "Chissà stasera dov'e' il mio bambino?"

In quel mentre, sentì una voce sussurrargli: "Dovunque egli sia, non lo vedrai mai più, se non cambi la tua vita." Toccato dallo Spirito di Dio, corse verso sua madre, donna devota, alla quale chiese di pregare per lui. Entrambi trascorsero tutta la notte in preghiera e verso il mattino "Gardner il terribile" trovò la pace con Dio. Fu uno dei testimoni del risveglio spirituale che percorse la città di New York nel 1857. Successivamente, Dio lo chiamò al ministero, facendone un potente predicatore del Vangelo.

Ma ritorniamo a Jerry McAuley.

La testimonianza di Gardner spinse Jerry a cercare nella Bibbia le risposte agli interrogativi che lo assillavano. Egli prese a leggerla avidamente notte dopo notte, e ciò fece nascere in lui un ardente desiderio di sperimentare lo stesso cambiamento notato nella vita di Orville. Un voce dentro di lui gli diceva: "Prega." Ma non sapeva in che modo pregare. Poi, la voce interiore gli disse: "Non ricordi la preghiera del pubblicano, "O Dio, abbi pietà di me, peccatore?"

La lotta proseguì.

"Fu come se Dio stesse combattendo il diavolo al posto mio", ricordò McAuley. "Per ogni pensiero che sopraggiungeva, si presentava un verso della Scrittura". Questo combattimento mentale andò avanti per tre o quattro settimane. Spesse volte, Jerry avrebbe voluto mettersi in ginocchio e pregare, ma si rialzava quasi subito, non essendone capace.

Un giorno, giunse in visita nella prigione una missionaria, che parlò e pregò con lui. Quando la vide e la sentì letteralmente gridare al Signore in preghiera per lui, Jerry si sentì ancora più motivato a continuare la sua lotta spirituale. Quella notte stessa, decise di rimanere in ginocchio finché non avesse ottenuto il perdono da Dio.

Ecco le sue parole:

Missione di McAuley"All'improvviso, mi sembrò di percepire nella mia cella una presenza soprannaturale. Avevo paura di aprire gli occhi. Ero in angoscia e le mie guance erano rigate da grosse lacrime. Ah, quanto bramavo la misericordia di Dio! Proprio in quell'istante, all'apice della mia sofferenza interiore, mi sembrò come se una mano si posasse sul mio capo e udii queste parole: "Figlio mio, i tuoi peccati, che sono molti, ti sono perdonati".

Non so se udii veramente una voce, eppure le parole furono distintamente pronunciate nell'anima mia. Balzai in piedi e cominciai ad andare su e giù per la cella. Mi sembrò che fosse invasa da una luce celestiale, e ripiena di una soavità e di un profumo come quello dei fiori. Non sapevo se ero vivo o no. Battei le mani e gridai: 'Gloria a Dio! Gloria a Dio!"

‘Chiudi il becco!', mi disse la guardia.'Che ti succede?' "Risposi: ‘Ho trovato Cristo! I miei peccati sono tutti perdonati!"

‘Ti farò rapporto!', minacciò, e si appuntò il mio numero di matricola, ma non mi fece rapporto.

Anche se per qualche tempo sarebbe stato ancora prigioniero all'alcol e alla criminalità, Jerry sottolineò sempre il fatto che la sua conversione a Cristo avvenne proprio quella notte.

Poi l'8 marzo del 1864, il governatore di New York, Horatio Seymour, gli accordò la grazia, dopo aver scontato solo 5 dei 15 anni di pena che gli erano stati comminati.

Jerry decise di unirsi ai cristiani ma "la loro fede instabile, tentennante e circoscritta, mi sconcertò". Le lezioni imparate in quel periodo contribuirono più tardi a formare il suo metodo di lavoro usato nella fondazione della prima missione assistenziale del Nord America.

Henry Little, amico di Jerry, fu lo strumento attraverso il quale McAuley conobbe la sua futura moglie Maria, durante una riunione di studio biblico e preghiera, svoltasi in casa dei coniugi Smith. Durante il tempo riservato alla preghiera, la sorella Smith intercedette con grande passione per Jerry, gridando e piangendo. Vedere il grande amore di quella donna infranse finalmente le ultime resistenze e la durezza del cuore di Jerry, in cui per anni aveva albergato un peccato volontario.

Water Street MissionEgli cominciò a piangere e, dietro incoraggiamento di altri credenti, gridò: "Oh, Dio, abbi pietà di me peccatore". Ripeté più volte queste parole, aggiungendo "nel nome di Gesù", fino a quando non sentì una grande gioia e la purificazione del suo cuore.

Molti anni dopo, Franklin Smith descrisse così questo singolare evento:

"Nella stanza ci fu un balenio, qualcosa di simile al lampo di un fulmine, che tutti i presenti videro e distinsero. Jerry cadde disteso col fianco sul pavimento, con le lacrime che gli scorrevano dagli occhi. "Oh, Gesù, sei ritornato, sei ritornato", gridava, "Benedetto sia il Tuo Nome". Gli Smith ebbero paura: si alzarono dalla preghiera e fuggirono via".

Poco dopo questo secondo fatto sconvolgente, Dio fece entrare nella vita di Jerry una persona molto importante.

Horatio SeymourFrederick Hatch era un self-made man, il cui perspicace senso degli affari e la capacità di trovarsi al momento giusto nel posto giusto, gli avevano fruttato grandi ricchezze. La sua casa stile vittoriano di Park Avenue era il tipico esempio della rispettabilità. Hatch divenne amico intimo di Jerry, confortandolo spesso nei momenti difficili presentatisi nei successivi due anni.

Dal 1870 al 1872, Jerry intraprese molti lavori e ne perse altrettanti, a causa della coraggiosa testimonianza resa all'opera di Gesù. Ma Dio lo stava preparando per il suo futuro ministero. All'incirca nello stesso periodo, anche Maria, una ex prostituta, dette la sua vita al Signore. Dopo aver vissuto nel New Jersey e nel New England, nel 1872 ritornò a New York, dove sposò Jerry. Quello stesso anno, Jerry cominciò a valutare come poter servire Dio. Un giorno, mentre lavorava in un seminterrato come facchino cantando e lodando Dio, ebbe una visione di quello che sentiva che Dio desiderava da lui. Vide sé stesso che lavava e purificava delle persone esteriormente, mentre venivano nella sua casa, e il Signore che le purificava internamente.

Maria McAuleyMa ci fu un terzo momento significativo nella vita di McAuley, quello che lo spinse a raccogliere denaro per dar vita a una missione a favore dei vagabondi cittadini. Con l'aiuto di Frederick Hatch, nell'ottobre del 1872 egli prese possesso dell'edificio ubicato al civico 316 della Water Street. Il denaro raccolto gli servì per ristrutturare lo stabile, i cui locali ospitarono la missione The Helping Hand for Men (trad.: La mano tesa per aiutare gli uomini). Nei 12 anni che seguirono, Jerry fu lo strumento di cui Dio si servì per la conversione di migliaia di anime. La dolcezza e l'accoglienza che lui sapeva riservare agli emarginati della città conquistò molte anime a Cristo. Egli si dedicava interamente e instancabilmente a quest'opera umanitaria:

"Si lavora giorno e notte ... la vita mi sfugge lentamente, ma indiscutibilmente. Lo avverto, ma il vivere eil morire appartengono al Signore. Nel corso di tutti questi anni, Egli mi ha sorretto e so che se non fossi stato così preso  nel sostenere altri, sarei certamente caduto di nuovo. Questo è il sistema per difendere gli uomini: tenerli impegnati".

Come risultato diretto e indiretto del ministero di McAuley, furono aperte centinaia di missioni assistenziali e milioni di vite sono state trasformate dalla potenza di Gesù Cristo.

Il 18 settembre del 1884, due anni dopo aver dato inizio a una nuova missione, la Cremorne Mission, presso Times Square, Jerry McAuley moriva per i postumi della tubercolosi contratta a Sing Sing. Poco prima di andare col Signore, si alzò dal letto, indicò il soffitto e disse "Va tutto bene", poi si accasciò e morì.

Era stato uno dei peggiori uomini, ma divenne uno tra i migliori, grazie al sangue del Signore Gesù Cristo.


 

 

 


 

Il materiale riprodotto è stato tratto, tradotto e liberamente adattato a cura di Ciro Izzo, dai seguenti libri:

 

- Transformed, or, the history of a river thief, di J. McAuley

- Jerry McAuley, an apostle to the lost, di Robert M. Offord

- Jerry McAuley: his life and work, di J. McAuley e R. M. Offord

- Darkness and light, di Helen Campbell

- Life story of jerry mcauley, di Jerry McAuley

- Dying Testimonies Of Saved And Unsaved, di Solomon benjamin shaw

 

"(I reclusi) non devono scambiare una sola parola l'uno con l'altro, a qualsiasi titolo, nè devono comunicare per iscritto. Non possono cantare, fischiare, danzare, correre, saltare o fare qualunque altra cosa che possa minimamente turbare l'armonia...o intralciare  i regolamenti della prigione", scriveva nel 1824 il Capitano Elam Lynds della New York's Auburn Prison, uomo intelligente, ma dal carattere disumano, rigido e crudele. Fu fondatore e primo direttore del carcere di Sing Sing. Verrà processato nel 1829 per gli abusi compiuti nel periodo in cui era direttore del penitenziario.

     
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