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PARTE TERZA

 POCHI SALVATI!

 "Un tale gli disse: «Signore, sono pochi i salvati?» Luca 13:23


3. Cosa dice la Bibbia sul numero dei salvati

In terzo luogo, voglio farvi notare che dice la Bibbia sul numero dei salvati.

C'è un solo modello per distinguere la verità dall'errore al quale affidarci, ed è la Santa Scrittura. Tutto ciò che è scritto dobbiamo riceverlo e crederci e tutto ciò non viene provato dalla Scrittura va scartato. I lettori sono tutti d'accordo su questo? Se no, ci sono poche possibilità che le mie parole possano far loro cambiare idea. Chi non fosse d'accordo, mi dia la sua attenzione per qualche attimo, e gli dirò alcune cose importanti. Prendiamo un solo testo biblico ed esaminiamolo per bene. In Matteo 7:13-14 è scritto: "Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa.  Stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano." Sono parole pronunciate dal nostro Signore Gesù Cristo, da Colui che era vero Dio, il cui verbo non passerà mai. Sono le parole di Uno che conosceva bene l'intimo dell'uomo, che sapeva il futuro e il passato, che sapeva di dover giudicare tutti gli uomini, nell'ultimo giorno. Cosa significano dunque quelle parole? Sono parole incomprensibili senza una conoscenza di greco e di ebraico? No! Sono una oscura profezia inadempiuta, come le visioni nell'Apocalisse o la descrizione del tempio di Ezechiele? No! Sono un parlare misterioso e profondo, che nessun intelletto umano può capire? No! Sono parole chiare, semplici e inequivocabili. Chiedetelo a un qualsiasi uomo che sappia leggere e ve lo dirà anche lui. C'è solo un significato che possono avere queste parole: molti si perderanno e pochi saranno salvati.

In secondo luogo, consideriamo la storia del genere umano dal punto di vista della religione, così come ci viene data nella Bibbia. Analizziamo l'intero periodo di 4000 anni, nel corso dei quali si snoda la storia biblica e troviamo, se ne siamo capaci, un solo periodo in cui le persone religiose furono la maggioranza e gli empi un gruppo minoritario. Com'era la situazione ai giorni di Noè? La Bibbia dice chiaramente che la terra era piena di violenza. L'immaginazione del cuore dell'uomo era soltanto disegni malvagi in ogni tempo (Genesi 6:5-12). Tutti erano diventati corrotti sulla terra. La perdita del paradiso era già stata dimenticata. Gli avvertimenti di Dio, dati per bocca di Noè, erano disprezzati. E alla fine, quando venne il diluvio che annegò ogni essere vivente, solamente otto persone ebbero abbastanza fede da fuggire per cercare protezione nell'arca! Furono molti i salvati in quei giorni? Ogni lettore onesto della Bibbia dia a questa domanda una risposta che, peraltro, appare scontata. E com'era ai giorni di Abrahamo, Isacco e Lot? È evidente che, in materia di religione, furono casi unici. Provenivano da una famiglia di idolatri. Le nazioni tra le quali vivevano erano affondate nelle tenebre e nel peccato. Quando Sodoma e Gomorra furono distrutte, nelle quattro città della pianura non si trovarono nemmeno cinque persone rette.

Quando Abramo e Isacco desiderarono trovare mogli per i loro figli, nella terra dove abitavano non c'era una sola donna a cui desiderassero vederli sposati. E c'erano molti salvati in quei giorni? Ogni onesto lettore della Bibbia dia una risposta a questa domanda. Non ci può essere alcun dubbio su quale debba essere la risposta.

E come era ai giorni dei giudici? Non si può leggere il libro dei Giudici senza essere colpiti dai tristi abissi di corruzione in cui l'uomo precipitò, in quel periodo. Ci viene ripetutamente detto che il popolo, rinunciando ad adorare il vero Dio, seguiva gli idoli. Nonostante i più chiari moniti, essi si unirono ai Cananei e praticarono le loro opere. Di volta in volta leggiamo che erano oppressi da re stranieri, a causa dei loro peccati, ma che poi Dio concedeva loro una miracolosa liberazione. A più riprese, però, vediamo anche che dimenticavano di aver ricevuto liberazione, ritornando al loro vecchi peccati, come la scrofa lavata torna a rotolarsi nel fango. C'erano molti salvati in quei giorni? Ogni scrupoloso lettore della Bibbia provi a rispondere, ma non potrà dare che una risposta a questa domanda.  

Come era la situazione ai giorni dei re?A partire da Saul, il primo re d'Israele, fino a Sedechia, l'ultimo, è un triste susseguirsi di sviamenti, declino spirituale e idolatria, interrotti solo saltuariamente da brevi periodi.   Anche sotto i migliori re, si manifestò sempre una diffusa incredulità e empietà, che rimanevano nascoste solo momentaneamente, per scoppiare alla prima occasione favorevole. Più volte leggiamo che perfino sotto i re più zelanti  gli alti luoghi non scomparvero. Osservate come anche Davide denunciò lo stato di cose che lo circondano: Salva, o Signore, poiché non ci sono più giusti,
e i fedeli vengono a mancare tra i figli degli uomini.
(Sal. 12,1). Notate Isaia come descrive la condizione di Giuda e Gerusalemme: Tutto il capo è malato,tutto il cuore è languente. Dalla pianta del piede fino alla testa non c'è nulla di sano in esso...Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato un piccolo residuo, saremmo come Sodoma, somiglieremmo a Gomorra (Isaia 1:5-9). Notate come Geremia descrive i suoi giorni: Andate per le vie di Gerusalemme;guardate, informatevi;cercate per le sue piazze se vi trovate un uomo, se ve n'è uno solo che pratichi la giustizia, che cerchi la fedeltà;e io le perdonerò (Geremia 5:1). Osservate come Ezechiele dipinge i suoi contemporanei: La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d'uomo, quelli della casa d'Israele per me sono diventati tante scorie: tutti quanti non sono che bronzo, stagno, ferro, piombo, in mezzo al crogiuolo; sono tutti scorie d'argento (Ezechiele 22:17-18). Andate a leggere cosa dice il profeta nel sedicesimo e nel ventitreesimo capitolo della sua profezia riguardante i regni di Giuda e Israele. Furono molti i salvati in quei giorni? Qualsiasi onesto lettore sa che la Bibbia dà una sola risposta a questa domanda: non c'è dubbio su quale debba essere la risposta.

E com'era la situazione dei giudei quando il nostro Signore Gesù Cristo venne in terra? Le parole di san Giovanni sono il miglior resoconto del loro stato spirituale: È venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto (Giovanni 1:11). Egli visse come nessuno nato da donna aveva mai vissuto prima, mansueto, irreprensibile, santo. Egli andò dappertutto facendo del bene (Atti 10:38). Predicò come nessuno mai aveva predicato prima. Anche gli ufficiali dei suoi nemici confessarono: Nessuno parlò mai come quest'uomo! (Giovanni 7:46). Per confermare il suo ministero compì dei miracoli, che avrebbero convinto il più incallito dei peccatori. Eppure, nonostante tutto questo, la stragrande maggioranza degli ebrei si rifiutò di credere in lui.

Seguite il Signore in tutti i suoi viaggi in Palestina e vedrete ripetuta sempre la stessa scena. Seguitelo in città o nel deserto; seguitelo a Cafarnao e Nazareth, e poi a Gerusalemme; seguitelo tra Scribi e i Farisei, tra i sadducei e gli erodiani: ovunque avrete lo stesso risultato.  Erano stupiti, ammutoliti, meravigliati: ma pochi divennero suoi discepoli! La gran parte della nazione non comprese la sua dottrina, e coronò la propria malvagità, mettendolo a morte. Furono molti i salvati in quei giorni? Ogni onesto lettore della Bibbia dia una risposta a questa domanda. Non ci può essere alcun dubbio su quale debba essere la risposta.

Com'era il mondo ai giorni degli apostoli? Se mai c'è stato un periodo in cui sia fiorita la vera religione, fu quello. Lo Spirito Santo non ha mai chiamato tante anime a entrare nel gregge di Cristo, nello stesso spazio di tempo. Non ci furono tante conversioni alla predicazione del Vangelo, come quando predicarono Paolo e i suoi compagni. Ma anche in questo caso, gli Atti degli Apostoli ci dicono che il vero cristianesimo incontrava dappertutto opposizione (Atti 28:22). È evidente che in ogni città, anche nella stessa Gerusalemme, i veri cristiani costituivano solo una esigua minoranza. Leggiamo di pericoli di ogni tipo attraverso i quali gli Apostoli dovettero passare, non solo dall'esterno, ma anche dall'interno; in altre parole, non solo dai pagani, ma anche dai falsi fratelli. Raramente, nelle città in cui predicò, Paolo non fu oggetto di violenza e di aperta persecuzione. Si scorge chiaramente, da alcuni cenni nelle sue epistole, che le chiese dell'epoca erano variegate, composte anche da molti membri marci. Nell'epistola ai Filippesi, l'apostolo fa una dolorosa constatazione: molti camminano da nemici della croce di Cristo (ve l'ho detto spesso e ve lo dico anche ora piangendo),  la fine dei quali è la perdizione; il loro dio è il ventre e la loro gloria è in ciò che torna a loro vergogna; gente che ha l'animo alle cose della terra (Filippesi 3:18-19). Ed erano molti i salvati in quei giorni? Ogni onesto lettore della Bibbia dia una risposta a questa domanda. Non ci può essere alcun dubbio su quale debba essere la risposta.

Chiedo a tutti i lettori senza pregiudizi di pesare bene le lezioni della Bibbia che ho appena esposto. Sicuramente sono gravi e solenni e meritano seria considerazione. Nessuno pensi di eluderne la forza, dicendo che la Bibbia racconta solo la storia degli ebrei. Non cercare di tranquillizzarti, dicendoti che "forse gli ebrei erano peggiori di altre nazioni e che molte persone probabilmente sono state salvate tra le altre nazioni, anche se pochi si salvarono fra gli ebrei". Questo è un argomento che testimonia contro di te.

Tu dimentichi che gli ebrei avevano luce e privilegi che i pagani non avevano, e che, anche considerando tutti i loro peccati e difetti, probabilmente sono stati la nazione più santa e più giusta sulla terra. Per quanto riguarda lo stato morale degli assiri, degli egiziani, dei greci o dei romani, è spaventoso pensare cosa deve essere stato. Ma di questo si può essere sicuri: se tra gli ebrei molti furono empi, il numero fu di gran lunga maggiore tra i pagani. Se pochi furono salvati del legno verde, ahimè, quanti meno devono essere stati i salvati di quello secco! La conclusione del ragionamento è questa: la Bibbia e gli uomini hanno ciascuno un'opinione molto diversa circa il numero dei salvati. Secondo la Bibbia, i salvati saranno pochi; secondo il mondo, saranno molti. Secondo gli uomini, all'inferno andranno in pochi: secondo la Bibbia, in cielo ne saranno pochi. Secondo il mondo, la salvezza è facile da ottenere: secondo la Bibbia, la strada è stretta e la porta è angusta. Secondo gli uomini, alla fine solo pochi cercheranno di entrare in cielo quando sarà troppo tardi: secondo la Bibbia in quella triste condizione saranno tantissimi; essi grideranno inutilmente: "Signore, Signore, aprici". Ma la Bibbia non ha mai sbagliato. Le profezie più inattese e irrealizzabili su Tiro, sull'Egitto, su Babilonia e su Ninive, si sono avverate tutte alla lettera. E come è avvenuto per tanti altri soggetti, sarà per quanto concerne il numero dei salvati. La Bibbia si rivelerà corretta e gli uomini in errore.


Quarta Parte

 

     
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