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Data di pubblicazione : 05/02/2014

John Charles Ryle    

(10 maggio 1816 - 10 giugno 1900)

John Charles Ryle


Una donna da ricordare: "ricordatevi della moglie di Lot"

"Ricordatevi della moglie di Lot". Luca 17:32


Nella Scrittura non troviamo avvertimenti più solenni di questo. Il Signore Gesù Cristo dice: "Ricordatevi della moglie di Lot". Questa donna era stata sicuramente una religiosa: la Bibbia dice che suo marito era un "uomo giusto" (2 Pie. 2:8). Insieme a lui aveva lasciato Sodoma, il giorno in cui fu distrutta; si volse un ultima volta verso la città, stando di dietro al marito, nonostante l'esplicito comando divino e fu all'istante colpita a morte, diventando una statua di sale. Il Signore Gesù Cristo usa la sua figura come un monito per la sua Chiesa; Egli dice: "Ricordatevi della moglie di Lot".

È questo certamente un avvertimento importante, se pensiamo a chi Gesù accenna. Egli non ci dice di ricordarci di Abraamo, di Isacco, di Giacobbe, di Sara, di Anna o di Rut. No: Lui sceglie un personaggio la cui anima fu perduta per sempre e ci esorta: "Ricordatevi della moglie di Lot".

È un avvertimento importante, quando consideriamo il soggetto proposto da Gesù. Egli sta parlando della sua seconda venuta per giudicare il mondo; sta descrivendo la spaventosa condizione di stoltezza in cui si troveranno molti. Dicendo "ricordatevi della moglie di Lot" stava pensando agli ultimi giorni.

È un avvertimento importante, quando pensiamo alla Persona da cui proviene. Il Signore Gesù è pieno d'amore, misericordia e compassione: Egli non spezzerà la canna rotta né spegnerà il lucignolo fumante. Pianse su Gerusalemme e pregò per i suoi carnefici; eppure, Egli ritiene che sia per il nostro bene rivolgerci questo grave ammonimento e ricordarci delle anime perdute. Anche quando dice: "ricordatevi della moglie di Lot".

È un avvertimento importante, se pensiamo a quelli a cui fu dato per primi. Il Signore Gesù stava parlando ai suoi discepoli: non si rivolgeva agli scribi e ai farisei, che lo odiavano, ma a Pietro, Giacomo e Giovanni e ai tanti altri che lo amavano: eppure, anche a loro, pur amandoli, indirizzò un tale ammonimento. Disse proprio a loro: "ricordatevi della moglie di Lot".

È un avvertimento importante, quando osserviamo la maniera in cui fu dato. Gesù non disse semplicemente: "attenti a non seguire - badate a non imitare - non siate come la moglie di Lot". Egli usa un verbo differente: dice "ricordatevi" e parla come se corressero tutti il pericolo di trascurare la cosa; cerca di risvegliare le nostre memorie indolenti; ci invita a tenere il fatto sempre impresso nelle nostre menti e grida: "ricordatevi della moglie di Lot".


1.     I vantaggi di natura religiosa che la moglie di Lot godeva.

Ai giorni di Abramo e di Lot, il senso religioso scarseggiava sulla terra; non c'erano Bibbie, né ministri, né chiese, né scritti cristiani, né missionari. La conoscenza di Dio era limitata a poche famiglie fortunate e la maggior parte degli abitanti del mondo viveva nelle tenebre, nell'ignoranza, nella superstizione e affondava nel peccato. Forse nemmeno uno su cento ebbe la fortuna di avere un simile luminoso esempio, unatale famiglia spirituale, una conoscenza così chiara, degli avvisi tanto espliciti come la moglie di Lot. Rispetto ai milioni di suoi contemporanei, la moglie di Lot fu una donna privilegiata. Ebbe un marito devoto e, grazie al suo matrimonio,  Abraamo, il padre dei fedeli, divenne suo zio.

La fede, la conoscenza e le preghiere di questi due uomini giusti non le erano certo occulte. È inconcepibile che abbia potuto soggiornare in tende con loro per tanto tempo, senza rendersi conto di chi fossero e quale Dio servivano. Per quegli uomini, la religione non era una mera formalità, ma costituiva il principio propulsore nelle loro vite, la molla che determinava le loro azioni. Tutto ciò non può essere rimasto sconosciuto alla moglie di Lot.

Questo era stato un vantaggio non trascurabile.

Quando Abraamo ricevette le promesse, è molto probabile che fosse presente anch'ella. Quando egli rizzò la sua tenda tra Ai e Betel, non è da escludersi che vi sia stata anche lei. Quando gli angeli vennero a Sodoma e avvertirono suo marito di scappare via, lei dovette vederli. Quando essi li presero per mano e li condussero fuori dalla città, lei era una di quelli che essi aiutarono a trovare scampo.

E, lo ripeto ancora una volta, questi non furono privilegi da poco. Eppure, malgrado ciò, quali esiti positivi ebbero tutti questi favori sul cuore della moglie di Lot? Nessuno. Nonostante tutte le opportunità e i mezzi di grazia, a dispetto di tutti gli speciali avvertimenti e messaggi ricevuti dal cielo, ella visse e morì senza grazia, senza Dio, senza pentimento, da miscredente.

Gli occhi della sua intelligenza non furono mai aperti; la sua coscienza non fu mai risvegliata e vivificata; la sua volontà non fu mai veramente disposta a ubbidire a Dio; i suoi affetti non furono mai realmente rivolti alle cose di sopra. La forma di religione da lei professata era dettata dall'opportunismo e non dal sentimento: era un manto indossato per compiacere la sua famiglia, non perché lei avesse qualche percezione del suo valore. Si comportava come quelli che la circondavano,  nella casa di Lot: si conformava ai metodi del marito, non opponendosi alla sua religiosità. Seguiva senza slancio la sua scia, ma in tutto questo tempo il suo cuore era stato mancante agli occhi di Dio. Il mondo era nel suo cuore e il suo cuore era nel mondo. Viveva in questo stato e in tale condizione morì.

Per noi, in tutto questo, c'è molto da imparare: io ci vedo una lezione della massima importanza, per il mondo odierno. Tu che vivi in giorni in cui ci sono tantissime persone che si comportano come la moglie di Lot, vieni e ascolta la lezione che il suo esempio vuole insegnarci. Impara, perciò, che il mero godimento di certi privilegi religiosi non salverà l'anima di nessun uomo. Tu puoi avere privilegi spirituali di ogni genere, puoi vivere nello splendore delle più ricche opportunità e dei più validi strumenti della grazia, puoi fruire del meglio della predicazione e della più fine istruzione, puoi dimorare nel pieno della luce, della conoscenza, della santità e della buona compagnia. Puoi usufruire di tutto questo e rimanere un inconvertito  e, in ultimo, essere perduto per sempre.

Forse queste affermazioni sembreranno dure a qualche lettore. So che molti credono che manchino loro soltanto dei privilegi religiosi per diventare dei cristiani convinti. Ammettono di non essere quello che dovrebbero essere al presente, ma la loro posizione è difficile, si lamentano, e le loro difficoltà sono molteplici. Date loro un marito devoto o una moglie consacrata, date loro delle buone compagnie o dei padroni religiosi, fate loro ascoltare la predicazione del vangelo, insomma, concedete loro certi vantaggi e allora si che cammineranno con Dio.

È solo un inganno, è tutta un'illusione. La verità è che c'è bisogno di ben più di certe concessioni per salvare un'anima. Gioab era il comandante di Davide; Gheazi il servo di Eliseo, Dema il compagno di Paolo, Giuda Iscariota il discepolo di Cristo; e Lot ebbe una moglie mondana e inconvertita.

Tutti questi personaggi morirono nei loro peccati. Scesero nell'abisso nonostante la conoscenza, gli avvertimenti e le varie possibilità: sono tutti a insegnarci che non è di semplici benefici che gli uomini hanno bisogno, ma della grazia dello Spirito Santo.

Apprezziamo dunque i privilegi religiosi che abbiamo, ma non adagiamoci interamente su di essi. Desideriamo pure goderne l'efficacia in ogni atto della nostra vita, ma non mettiamoli al posto di Cristo. Usiamoli con riconoscenza, se Dio ce li concede, ma vigiliamo che essi producano qualche frutto nel nostro cuore e nella nostra vita. Se non ci recano del bene, spesso possono procurarci danno. Essi inaridiscono la coscienza, accrescono la responsabilità e aggravano la condanna.  Lo stesso fuoco che scioglie la cera indurisce l'argilla e lo stesso sole che fa crescere l'albero vivente fa rinsecchire l'albero morto e lo prepara per essere arso.

Niente indurisce il cuore dell'uomo quanto una sterile familiarità con le cose sacre. Lo dico ancora una volta, non sono i privilegi che rendono le persone dei cristiani, ma la grazia dello Spirito Santo: senza di essa, nessun uomo sarà mai salvato.

Chiedo a quelli che oggi seguono un sano ministero di fare bene attenzione a ciò che dico.

Tu frequenti la chiesa del pastore A o quella del ministro B: lo consideri un ottimo predicatore, ascolti con piacere i suoi sermoni e quando senti altri predicatori non ricevi il medesimo beneficio. Hai imparato molte cose da quando godi del suo ministero e consideri un privilegio far parte del suo uditorio!

Tutto questo è molto buono. Anzi, direi che è veramente un vantaggio. Sarei profondamente grato se ci fossero migliaia di ministri come il tuo. Ma, alla fine, cosa c'è nel tuo cuore? Hai già ricevuto lo Spirito Santo? Se non l'hai ancora ricevuto, non sei migliore della moglie di Lot.

Chiedo anche ai figli di genitori credenti di prestare molta attenzione a ciò che sto dicendo. Il massimo privilegio è quello di essere nati in una famiglia di genitori credenti e di crescere essendo oggetto delle loro numerose preghiere. È veramente una benedizione essere ammaestrati nel vangelo sin dall'infanzia, sentir parlare del peccato, di Gesù, dello Spirito Santo, della santità, del cielo, sin dal primo momento in cui si è in grado di apprendere qualcosa. Ma, cara anima, fa attenzione che tu non rimanga sterile e infruttuoso, pur godendo simili vantaggi: attento che il tuo cuore non diventi duro, incallito e mondano, pur avendo tutti quei benefici. Tu non puoi entrare nel regno di Dio fondandoti sulla fede dei tuoi genitori: devi mangiare da te stesso il pane della vita e sentire nel tuo proprio cuore la testimonianza dello Spirito. Devi mostrare un tuo pentimento, una tua fede e una tua santificazione, altrimenti non sei migliore della moglie di Lot.

La mia preghiera a Dio è che tutti i cristiani professanti di questi giorni possano prendere a cuore queste realtà. Dio ci faccia grazia di non dimenticare mai che i privilegi, da soli, non hanno alcun potere di salvarci. Luce, conoscenza, predicazione unta, esuberanti mezzi della grazia e compagnia di persone sante sono tutte grandi benedizioni ed enormi opportunità. Beati sono quelli che ne dispongono! Ma, dopo tutto, c'è una cosa senza la quale tutti i privilegi sono inutili: quella cosa è la grazia dello Spirito Santo.

La moglie di Lot godè di molti privilegi, ma non possedeva la grazia.

2.     Il peccato commesso dalla moglie di Lot.

La storia del peccato commesso dalla moglie di Lot ci viene tratteggiata dallo Spirito Santo in poche e semplici parole: "ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro e diventò una statua di sale". Non sappiamo più di questo. C'è una nuda gravità su questa storia. La somma e la sostanza della sua trasgressione sono riassunte in queste cinque parole: "si volse a guardare indietro". Appare forse piccolo questo peccato agli occhi di qualche lettore? La colpa della moglie di Lot si presenta forse troppo banale per essere stata retribuita con un simile castigo? Penso che questa sia la domanda sorta nel cuore di qualcuno. Ma prestatemi la vostra attenzione, mentre ragiono con voi in merito a questo soggetto. In quello sguardo ci fu molto più di quello che possa sembrare a prima vista: esso implica molto più di quello che viene detto. Ascoltate e capirete.

a.     quel voltarsi indietro fu una piccola cosa, ma rivelò il vero carattere della moglie di Lot.  Spesso poche cose riescono a mostrare lo stato della mente di un uomo meglio di quelle grandi, e i piccoli sintomi spesso sono il segno di malattie incurabili e mortali. Il frutto che Eva mangiò fu una piccola cosa, ma rivelò che la sua innocenza era venuta meno, rendendola peccatrice. Una  crepa in un arco può sembrare una piccola cosa, ma dimostra al contrario che il fondamento sta cedendo e che l'intera struttura è a rischio. Un po' di tosse la mattina sembra un disturbo poco importante, ma spesso è il sintomo di un cedimento nella costituzione che può condurre alla debilitazione, alla tubercolosi e perfino alla morte. Un filo di paglia può fare vedere da che lato tira il vento, e uno sguardo può rivelare la condizione peccaminosa nel cuore di un uomo (Matt. 5:28).

b.    Quello sguardo fu una piccola cosa, ma evidenziò la disubbidienza della moglie di Lot. Il comando dell'angelo era stato diretto e specifico: "non guardare indietro" (Gen. 19:17), ma ella rifiutò di obbedire. Lo Spirito Santo invece dice che "l'ubbidire è meglio del sacrificio" e che "la ribellione è come il peccato di divinazione" (1 Sam. 15:22-23). Quando Dio parla direttamente per mezzo della sua Parola o per mezzo dei suoi messaggeri, il dovere dell'uomo è chiaro.

c.      Quello sguardo fu una piccola cosa, ma la dice lunga sulla presuntuosa incredulità della moglie di Lot. Ella parve dubitare che Dio stesse veramente per distruggere la città di Sodoma: non credeva che ci fosse un reale pericolo o bisogno di fuggire così in fretta. Tuttavia, senza fede è impossibile piacere a Dio (Ebrei 11:6). Nel   momento in cui un uomo comincia a pensare di saperne più di Dio e che Egli, quando minaccia, non fa sul serio, la sua anima e in grande pericolo. Quando non riusciamo ad afferrare il motivo di certi modi di agire di Dio, dobbiamo rimanere in pace e avere fiducia.

d.    Quello sguardo fu poca cosa, ma evidenziò in maniera eloquente il segreto amore per il mondo nutrito dalla moglie di Lot. Il suo cuore era rimasto a Sodoma, sebbene il suo corpo ne fosse uscito. Ella vi aveva lasciato i propri affetti, quando scappò via dalla sua casa. Il suo occhio si volse ancora una volta verso il luogo in cui aveva lasciato il suo tesoro, così come l'ago della bussola si posiziona sempre verso il nord. E questo fu il punto culminante del suo peccato: "l'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio" (Giacomo 4:4). "Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è lui". (1 Giov. 2:15). Quest'aspetto del nostro soggetto merita un'attenzione particolare; concentriamo le nostre menti e i nostri cuori su di esso. Io ritengo che sia il punto principale sul quale il Signore Gesù desidera attirare la nostra attenzione. Credo che egli voglia che noi prendiamo atto che la moglie di Lot perse l'anima sua guardando indietro verso il mondo.  La sua professione di fede era al tempo stesso valida ma fittizia, poiché lei non aveva mai veramente rinunciato al mondo. Si trovava ormai sulla strada verso la salvezza, eppure anche allora i pensieri più bassi e più profondi del suo cuore furono per il mondo. La grande minaccia costituita dalla mondanità è la grande lezione che il Signore Gesù vuole che noi impariamo. Oh, che tutti noi possiamo avere occhio per vedere e cuore per intendere!

Io credo che non ci fu mai un tempo in cui la Chiesa abbia avuto maggiore bisogno di essere messa in guardia contro la mondanità di quello in cui viviamo. Ogni epoca ha avuto le proprie particolari malattie epidemiche; la malattia infettiva alla quale le anime dei cristiani sono esposte è l'amore per il mondo. Essa è una pestilenza che cammina nelle tenebre, una malattia che distrugge in pieno giorno. "Molti ne ha fatti cadere feriti a morte, e grande è il numero di quelli che ha uccisi". Vorrei  sinceramente levare un grido d'allarme e cercare di destare le coscienze addormentate di tutti i credenti. Vorrei sinceramente gridare forte: "ricordatevi della moglie di Lot". Ella non era un'assassina, un'adultera e nemmeno una ladra; ma era una che professava una religione, e guardò indietro.

Nelle nostre chiese ci sono migliaia di persone battezzate, inattaccabili quanto a immoralità e infedeltà, che nonostante questo cadono vittima dell'amore per il mondo. Ci sono migliaia di persone che corrono bene per un tempo, che sembrano quasi aver raggiunto il cielo e che poi, all'improvviso, abbandonano la corsa e voltano completamente le spalle a Cristo. Cosa li ha fermati? Hanno forse scoperto che la Bibbia non è veritiera? è forse il Signore Gesù venuto meno in qualche sua promessa? No, niente di tutto questo. Il fatto è che essi hanno contratto una malattia epidemica: sono stati contagiati dall'amore per questo mondo. Faccio appello ad ogni sincero ministro evangelico che legga questo messaggio, chiedendogli di esaminare la propria congregazione. Mi appello ad ogni cristiano anziano nella fede, domandandogli di sottoporre al vaglio il cerchio delle sue amicizie. Sono certo di dire la verità. Sono sicuro che è giunto il tempo di ricordare il peccato della moglie di Lot.

a.     Quanti figli nati in famiglie di credenti, hanno cominciato bene e sono finiti male! Ai giorni della loro fanciullezza sembravano pieni di sentimento religioso. Erano capaci di ripetere a menadito testi biblici e inni; erano animati da sentimenti spirituali e convinzioni di peccato; professavano un amore per il Signore Gesù e un desiderio per il cielo; si rallegravano nell'andare in chiesa e nell'ascoltare le prediche; amavano parlare di cose che i loro entusiasti genitori consideravano segnali di grazia; si comportavano in maniera da far esclamare ai loro parenti: "

b.    "Sarà un figlio esemplare!". Ma, ahimè, quanto spesso queste virtù sono svanite come una nuvola mattutina, come rugiada al sole! Il ragazzo è così diventato un giovane senza altri interessi oltre ai divertimenti, ai giochi, alle gozzoviglie e agli eccessi. Similmente, la ragazza è diventata una giovane donna che adesso rincorre solo la moda nel vestire, le compagnie frivole, le letture futili e l'emozionalità. Dov' la spiritualità che un tempo sembrava così promettente? È passata, sepolta, subissata dall'amore per il mondo. Anche questi camminano nei sentieri della moglie di Lot. Guardano indietro.

c.     Quante persone sposate erano così apparentemente attive, dal punto di vista spirituale, fino a che i propri figli hanno cominciato a crescere, dopo di che sono caduti! Nei primi anni della loro vita matrimoniale sembrano seguire Cristo con zelo e rendendo testimonianza della loro confessione di fede. Ascoltano  regolarmente la predicazione del Vangelo, sono fruttiferi nelle buone opere, non frequentano mai compagnie vane e immorali. La loro fede e la loro pratica sono entrambi sane e camminano mano nella mano. Ma, ahimè, quanto spesso subentra qualche preoccupazione spirituale ad affliggere la casa, quando una giovane famiglia costituita comincia ad aumentare, e viene il momento di introdurre i figli nella società. Nelle loro abitudini, nel loro abbigliamento, nei loro divertimenti e nel loro modo di impiegare il tempo, comincia a fare la propria apparizione il lievito della mondanità. Non si è più inflessibili come prima sulle persone da incontrare e sui luoghi da frequentare. Dov'è la netta linea di separazione che essi una volta tracciavano? Dov'è la ferma rinuncia ai divertimenti mondani che un tempo contraddistingueva la loro vita? è tutto caduto nel dimenticatoio, messo in disparte, come un calendario obsoleto. È avvenuto un cambiamento in loro: lo spirito del mondo ha preso possesso dei loro cuori. Essi seguono le orme della moglie di Lot. Guardano indietro.

d.    Quante giovani donne sembrano essere pervase da un sano sentimento religioso fino all'età di 20 o 21 anni, per poi perdere tutto! Fino a questo periodo della loro vita, il loro atteggiamento nelle cose religiose è quanto di meglio si possa desiderare. Coltivano l'abitudine della preghiera privata, leggono scrupolosamente la Bibbia, visitano i poveri appena possono, frequentano le scuole domenicali, assistono materialmente e spiritualmente i poveri, al pari delle altre credenti loro amiche, amano parlare di soggetti spirituali, scrivono lettere piene di espressioni ed esperienze religiose. Ma, ahimè, quanto frequentemente si rivelano instabili come l'acqua e vengono travolte dall'amore per il mondo! Poco a poco, si allontanano e perdono il loro primo amore. Lentamente le "cose visibili" portano via dalle loro menti quelle "invisibili" e, come nella piaga delle locuste, divorano ogni erba verde dall'anima loro. Passo dopo passo, le vedete indietreggiare dalla posizione che un tempo occupavano. Smettono di essere gelose intorno alla sana dottrina; fanno finta di osservare che è "poco gentile" pensare che una persona sia più religiosa di un'altra, mentre trovano "discriminatorio" tentare di separarsi dall'andazzo della società. Dopo un po' rivolgono le loro attenzioni verso qualche uomo che non nutre alcun sentimento religioso. Infine, abbandonano anche l'ultimo rimasuglio del proprio cristianesimo e diventano totalmente figlie del mondo. Esse seguono le orme della moglie di Lot. Guardano indietro.

e.     Quanti membri comunicanti nelle nostre chiese, un tempo credenti ferventi e appassionati, sono adesso diventati svogliati, formali e freddi! C'era un tempo in cui nessuno sembrava più zelante di loro; nessuno era altrettanto diligente nell'appropriarsi dei mezzi della grazia; nessuno era così sollecito nel promuovere la causa del Vangelo e altrettanto pronto a compiere ogni opera buona; nessuno era così riconoscente per l'istruzione spirituale; nessuno era, almeno in apparenza, così desideroso di crescere nella grazia. Ma adesso, ahimè, è cambiato tutto! L'"amore per altre cose" si è impadronito dei loro cuori, soffocando il buon seme della Parola. Le ricchezze e le ricompense mondane, la letteratura del mondo, gli onori del mondo hanno guadagnato il primo posto nei loro sentimenti. Parlate con loro e non noterete alcuno stimolo per le cose spirituali. Osservate la loro condotta quotidiana: non vi coglierete nessun interesse per il regno di Dio. Certo, hanno una religione, ma non è più una religione vivente. La sorgente del loro primo cristianesimo si è inaridita, il fuoco che alimentava il loro motore spirituale si è spento, le cose terrene hanno estinto quella fiamma che un giorno bruciava così ardentemente.

f.      Quanti ecclesiastici hanno lavorato duramente, nello svolgimento del proprio ministero per pochi anni, diventando in seguito pigri e indolenti a causa dell'amore per il presente secolo! All'inizio sembrano voler spendere ed essere spesi per Cristo; insistono a tempo e fuor di tempo; la loro predicazione è esuberante e le loro chiese sono piene. Hanno congregazioni ben curate, piene di attività, e il loro diletto settimanale consiste in incontri di preghiera e in visite casa per casa.

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