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Data di pubblicazione : 07/04/2014

 

John Berridge

John Berridge

(1716 -1793)

 

L' ambulante rurale del vangelo


John Berridge, vicario di Everton, fu definito da John Wesley come uno dei più semplici ma anche dei più sensibili uomini di cui Dio si compiacque servirsi per risvegliare i cristiani suoi contemporanei. Uomo di notevole istruzione, era ben preparato anche in teologia, matematica e metafisica: dunque, tutt'altro che ignorante.

Eccelleva per forza di comprensione, per rapidità di percezione e per brillante fantasia più di tanti altri uomini e tanto i suoi sermoni quanto i suoi discorsi privati, erano sempre conditi con un pizzico di innocente ironia. Una caratteristica che mitigava ciò che molti potrebbero chiamare l'austerità della religione, rendendo piacevole la sua compagnia anche ai caratteri più allegri. Eppure, come sottolinea il suo biografo, "è a dir poco singolare il fatto che essa non prevalse mai sulla sua gravità; egli rimaneva serio anche quando altri si contorcevano dalla risate".

Prima di convertirsi predicava una mera moralità di costumi, ma quando lo Spirito Santo lo toccò, divenne un zelante sostenitore delle dottrine della grazia sovrana, predicando il Vangelo nella maniera più chiara possibile. Nel suo ministero era la scrupolosità personificata; viaggiò continuamente attraverso le contee di Cambridge, Bedford, Hertford e Huntigdon, predicando in media da 10 a 12 sermoni a settimana, spostandosi di luogo in luogo a cavallo. Ecco lo stralcio di una descrizione a un amico di una sua giornata tipo, durante uno dei suoi viaggi evangelistici:

...case fredde in cui trattenersi, con molto poco cibo e tre o quattro bambini che ti strillano e ti saltellano intorno! Cibo grossolano e bevanda scadente; letti infossati per dormire e troppo corti per i piedi, coperte rigide come tavole per ripararsi dal freddo. Sveglia alle 5 del mattino per predicare; colazione alle 7 con un tè dall'odore stomachevole; alle 8 montare a cavallo, con stivali mai ripuliti, e poi cavalcare verso casa, lodando Dio per tutte le sue misericordie.

Un giorno si buscò una lagnanza: il vescovo lo rimproverò perché predicava "a tutte le ore e tutti i giorni".

"Mio signore", replicò John umilmente,

"Io predico solo due volte".

"E quando, signor Berridge?"

 "A tempo e fuor di tempo, mio signore".

 

Il risveglio scaturito dai suoi sacrifici fu considerevole per intensità e per durata, ma anche per la persecuzione che gli procurò. Il clero e la nobiltà fecero infatti causa comune insieme al più basso popolino contro di lui. "Il vecchio diavolo" fu il solo nome col quale venne identificato per quasi trent'anni. Tuttavia, niente poteva smuoverlo.

Le folle lo aspettavano, ovunque andasse a predicare e la sua stessa chiesa era sempre gremita all'inverosimile; si diceva che la gente gli si affollava intorno e si arrampicava sulle traverse del tetto per sedersi, tanto  che la figura di Berridge ne rimaneva quasi soffocata. Non c'è da stupirsi che le persone accorressero così numerose ai suoi culti: John aveva uno stile espositivo così profondamente serio, cordiale e allo stesso tempo semplice, che ogni contadino era felice di ascoltare il Vangelo predicato in una lingua che poteva capire, e con una serietà a cui non poteva resistere. I suoi sermoni non seguivano uno schema e spesso erano pressoché improvvisati.

Berridge diceva che talvolta, nel salire sul pulpito, si accorgeva di essere incapace di concentrarsi sul suo soggetto e di sentirsi come "il ceppo di un barbiere con la parrucca poggiata sopra"; ma i suoi ascoltatori non la pensavano così, poiché le sue parole suscitavano in loro un appassionato entusiasmo.

Una volta, salendo i gradini del pulpito a Tottenham Court Road, la sua memoria parve tradirlo e lui esordì dicendo: "Stasera ero venuto in questo luogo con un sacco pieno di pane di frumento ben cotto, che speravo di presentarvi, ma, nel salire le scale, il sacco si è rotto e ora non ho altro per voi se non cinque pani e pochi pescetti. Avrete questi cinque pani caldi di forno; possano essi essere un cibo adatto per le vostre anime".

La sua voce era possente, ma perfettamente misurata; la sua congregazione all'aperto era spesso composta da 10 o 15.000 persone, e tutti potevano udirlo perfettamente. La gente veniva ad ascoltarlo anche da 25 km di distanza e si trovava a Everton fin dalle 7 del mattino, essendosi messa in viaggio poco dopo mezzanotte.

Nei primi anni del suo ministero, Berridge assistette anche a scene strane, eppure, tra grida ed eccitazioni varie, non si montò mai la testa né divenne un esaltato, ma rimase uno tra gli uomini più dimessi e genuini. La sua virtù più grande era infatti una grande umiltà. Sebbene non divenne così noto come Whitefield o Wesley, era uno strumento eletto che rivestì vitale importanza nel risveglio del XVIII secolo.

Henry Venn Henry Venn che accompagnava Berridge nelle sue campagne evangelistiche, nel 1776 affermò che lui ebbe "le più grandi congregazioni di cui si avesse notizia .... ".  

George Whitefield definì Berridge "una luce ardente e splendente" e lo invitava con piacere a predicare alla sua chiesa di Londra.

Anche quando morì, John Berridge cercò di lasciare di lasciare una testimonianza a quelli che sarebbero venuti dopo di lui, componendo l'epitaffio sulla propria tomba:


 

QUI GIACCIONO LE SPOGLIE MORTALI DI JOHN BERRIDGE, DEFUNTO VICARIO DI EVERTON E SERVO ITINERANTE DI GESÙ CRISTO, CHE AMÓ IL SUO MAESTRO E LA SUA OPERA E CHE DOPO AVER COMPIUTO LE SUE "IMPRESE" PER MOLTI ANNI, FU CHIAMATO IN ALTO AD ATTENDERLO. 

Tu che leggi, sei nato di nuovo?

Non c'è salvezza senza la nuova nascita.

Nato nel peccato nel febbraio del 1716.

Rimasto nell'ignoranza del mio stato peccaminoso fino al 1730.

Vissuto con orgoglio  sulla fede e sulle opere per la salvezza fino al 1754.

Ammesso al vicariato di Everton nel 1755.

Corso soltanto a Gesù per cercare rifugio nel 1756.

Addormentatomi in Cristo il 22 gennaio 1793.

 

 


 

     
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