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Data di pubblicazione : 18/04/2014
PHOEBE WORRALL PALMER LA MADRE DEL MOVIMENTO DELLA SANTITA’ (1807-1874) Evangelista e scrittrice cristiana, Phoebe partecipò attivamente al movimento cosiddetto della "Santità". Cresciuta come metodista, la Palmer divenne uno dei più influenti leader religiosi femminili nella seconda parte del X IX secolo. In un'epoca in cui la stragrande maggioranza degli evangelisti erano uomini, Phoebe portò ai piedi della croce migliaia di persone negli Stati Uniti, in Canada, in Gran Bretagna e in Europa, dando un importante spinta in avanti al ruolo delle donne nella religiosità. Dopo la sua dipartita, il predicatore Thomas DeWitt Talmage disse che almeno 25 mila anime erano state salvate dalla strumentalità di Phoebe Palmer e uno studio de La vita e le lettere della sig.ra Phoebe Palmer, di Richard Wheatley sembra confermare che il numero di quelli che furono salvati grazie all'opera del dr. Palmer e di sua moglie Phoebe ammonti a decine di migliaia. Phoebe nacque a New York il 18 dicembre del 1807 da Henry Worrall e Dorothea Blanche Wade. Suo padre, originario dello Yorkshire, in Inghilterra, era emigrato in America quando aveva 20 anni. Phoebe e sua sorella Sarah furono allevate in un austero ambiente religioso. I genitori erano membri attivi della Chiesa metodista episcopale di New York e avevano inculcato nelle figlie i rigidi valori metodisti; in casa Palmer si celebrava due volte al giorno il culto di famiglia. Phoebe ricevette gli insegnamenti cristiani da Nathan Bangs, noto leader metodista. Sin da fanciulla mostrò una spiccata devozione e sin dall'età di 11 anni metteva per iscritto il suo forte amore per Gesù. È lei stessa a indicare la data della sua esperienza di salvezza: il 10 agosto 1837. Nel suo diario, si leggono le seguenti parole: 10 agosto 1837. Stamane sono stata benedetta in maniera particolare. Intorno alle quattro del mattino sono stata svegliata da un intenso alitare secondo Dio. Sono stata assicurata dal modo in cui la mia anima sembrava afferrare un segno della benedizione, che il Signore stava per suggellarmi, rendendomi più pienamente Sua. Nei giorni precedenti avevo, con indescrivibile desiderio, pregato che lo Spirito Santo potesse continuamente spingermi avanti nella vita divina... La mia speciale preghiera in questa occasione è stata quella di Efesini 1:13: "In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso"...Signore, suggellami per il giorno della redenzione... Era così sacra la comunione di quell'ora... che io non ho avuto la minima tentazione di dubitare. Gloria al Padre! Gloria al Figlio! Gloria allo Spirito Santo... Sicuramente sarebbe stato per me un giorno da ricordare per l'eternità ... In una poesia da lei composta e tenuta all'interno del suo Nuovo Testamento, scrisse: Questa rivelazione, santa, giusta e verace, benché l'abbia letta spesso, mi appare sempre nuova; mentre la luce che viene dal cielo riposa sulle sue pagine ne sento la potenza e ne sono benedetta.
A 19 anni sposò il Dr. Walter Palmer, un medico omeopatico molto rispettato, dal quale ebbe quattro figli; l'unica che riuscì a sopravvivere all'infanzia fu Phoebe Knapp, che da grande diverrà una nota compositrice di oltre 500 inni religiosi, tra i quali Gloria, Alleluia, meco è Gesù. I coniugi Palmer avevano in comune le loro profonde convinzioni religiose ed erano entrambi impegnati nelle attività della Chiesa metodista episcopale. Come i genitori di sua moglie, anche i genitori del dottor Palmer, Miles e Deborah Clarke Palmer, erano convinti metodisti. Per anni tennero "riunioni" nella loro casa, consuetudine iniziata da John Wesley nel 1742 e sentita da Walter e Phoebe Palmer quale profondo dovere religioso. Sin dall'inizio del matrimonio, apparve chiaro che la vita della Palmer avrebbe ruotato attorno alla chiesa e all'educazione della famiglia. Tuttavia, una grande tragedia personale incise profondamente sulla direzione della sua vita. Infatti, la sua spiccata religiosità e la sua alacre opera evangelistica sembrano essere, in parte, la risposta a un intenso dolore interiore e a un travolgente senso di colpa. Nei primi dieci anni del loro matrimonio, i Palmer persero tre dei loro quattro figli. Le dolorose perdite, invece di inasprire Phoebe e allontanarla dalla fede, la spinsero ad abbandonarsi totalmente nelle mani di Dio, inducendola a mettere in discussione finanche le sue motivazioni e la forza delle sue stesse convinzioni religiose. Si chiedeva se il suo amore per i figli avesse in qualche modo oscurato la sua fede e la sua devozione a Dio. I suoi primi due figli erano morti subito dopo la nascita. Il primo, Alexander, era nato il giorno dopo il loro primo anniversario di matrimonio, nel settembre 1828, e morì nove mesi più tardi. Dopo la morte del bambino, fu assalita da sensi di colpa per averne ritardato per uno sciocco motivo il battesimo. Il secondo figlio giunse nel 1830. Phoebe inizialmente considerò quella nascita un favore divino, credendo che Dio avesse compensato la perdita del primo figlio. Ma il bambino visse solo sette settimane. Ancora una volta, credette di essere responsabile della perdita che, a suo parere, era stata provocata dalla sua scarsa devozione. In sostanza, le pareva che quella fosse una sorta di punizione divina. La sua risposta fu quella di intensificare le attività religiose. Insieme al marito, si impegnò ancora più attivamente nel culto domestico e quel suo agire era il tentativo di ottenere una vita spiritualmente più appagante, ricerca che, in un primo momento, la lasciava insoddisfatta. Poi i Palmer ebbero altri due figli. Il primo sopravvisse ma il quarto, nel 1835, rimase vittima di un incendio: la tendina che copriva la culla aveva accidentalmente preso fuoco. La morte del bambino persuase Phoebe Palmer a rassegnarsi totalmente alla volontà di Dio. Sebbene i decessi dei suoi tre figli e la sua reazione emotiva e spirituale a quegli eventi abbiano certamente contribuito a dare efficacia alla sua evangelizzazione, ci furono altri fattori scatenanti. Già ben prima del matrimonio, la Worrall affrontò un prolungato travaglio interiore a causa della credenza metodista secondo la quale la conversione di una persona deve essere un'esperienza altamente emotiva e potente. Era questo tipo di conversione a produrre la "perfezione cristiana" di un individuo, un principio metodista che si rifaceva alla purezza del cuore derivante dalla purificazione mediante il sangue di Cristo. Nondimeno Phoebe si rendeva conto che la sua conversione era stata graduale e non così clamorosa. In realtà, non sapeva indicare con precisione alcun singolo istante della conversione, un fattore che originava quel suo mettere in discussione la propria posizione agli occhi di Dio e persino la certezza della salvezza. In altre parole, temeva di essere indegna del cielo. Il passo significativo verso il termine della sua lotta spirituale, come anche verso il suo segnalarsi quale importante figura religiosa femminile, si verificò quando sua sorella, Sarah Lankford, venne a vivere con lei nel 1831. La Lankford, che aveva sperimentato la giusta conversione emotiva metodista, contribuì a farle capire che la fede in Dio bastava ad assicurarle la salvezza. Questa nuova consapevolezza costituì la base della dottrina della "Santità", che Phoebe avrebbe poi proclamato. Nel 1837, ella fu finalmente in grado di affermare che la sua devozione a Dio e la sua libertà dal peccato erano complete. Sarah stimolò sua sorella anche ad assumere un ruolo centrale negli incontri di preghiera per le donne metodiste. A partire dal 1835, Phoebe condusse regolarmente degli incontri di preghiera per le donne in casa sua, incontri che sarebbero diventati una parte importante del "movimento della Santità verso la perfezione cristiana". Il messaggio fondamentale predicato dalla Palmer era che la gente deve deporre ogni parte di se sull'altare di Dio, per assicurarsi di diventare perfetta nell'amore e, quindi santa. La partecipazione alle riunioni, da un piccolo gruppo, crebbe fino a raggiungere le centinaia di unità, costringendo i Palmer a costruire delle camere supplementari. Nel 1850 Phoebe assunse la direzione della Methodist Ladies' Home Missionary Society e stabilì una missione nello squallido quartiere di Five Points, a New York. La missione nacque dalla sua convinzione che la santità viene meglio dimostrata dal servizio, ma anche dalla sua opinione che la gente ha bisogno di cibo, vestiti e riparo per essere in grado di rispondere interamente a Dio. Parte del suo successo è attribuibile al suo potere oratorio. Ma anche al fatto di essere stata la persona giusta, nel posto giusto e al momento giusto. Molti dei suoi convertiti erano stati infatti alla ricerca di un'alternativa al messaggio della Chiesa tradizionale. Dopo la guerra civile, servì nella National Camp Meeting Association for the Promotion of Holiness. Continuò a tenere gli incontri in casa ogni martedì fino alla sua morte, avvenuta a New York il 2 novembre 1874. Le sue spoglie mortali riposano nel cimitero di Greenwood a Brooklyn.
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