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HALLOWEEN l nome ‘Halloween' deriva dall'inglese: il primo novembre è il giorno dedicato a tutti i Santi, in inglese "All Saints Day" e la vigilia, il 31 ottobre, è definita "All Hallowed Eve" (‘vigilia di tutti i santi'), abbreviato appunto in "Halloween".
Quelle popolazioni ritenevano, inoltre, che nella notte di fine estate cadessero le barriere tra il mondo degli spiriti e quello dei vivi, e che gli spiriti fossero quindi liberi di tornare sulla terra e divertirsi con gli uomini.
Le origini di Halloween Il termine Halloween è stato introdotto da alcune chiese cristiane: il primo novembre è, infatti, il giorno dedicato a "tutti i Santi". La denominazione antica di questo giorno, in inglese era "All Hallows Day", dove "Hallow" deriva da "Holiness" - "Santità" - mentre "Saint" viene da "Santification" - "Santificazione". Va ricordato che i popoli antichi facevano iniziare il giorno qualche ora prima di mezzanotte (per questo, per esempio, il 24 Dicembre, la cosiddetta vigilia di Natale, è festeggiata e ritenuta importante dalla cristianità). La sera che precedeva il primo novembre era perciò definita "All Hallows Eve" (dove "Eve" sta per "vigilia"), che nel tempo si trasformò in Halloween. Non è esatto, però, affermare che Halloween abbia avuto origine con la festa d'Ognissanti. Questa festa, inizialmente celebrata in maggio, nacque all'interno della liturgia propria del Cattolicesimo Romano. Nell'anno 834 d.C. fu spostata nel mese di ottobre per sovrapporla all'antica festa druidica che cadeva l'ultimo giorno di quel mese. In Gallia, Britannia e Irlanda, i Druidi (da un termine celtico che significa "molto sapiente") erano una classe sacerdotale custode delle tradizioni religiose dei Celti e celebravano la vigilia del nuovo anno il 31 ottobre, in onore di Samhain, il principe della morte. Scopo della celebrazione della festa era placare lui e gli spiriti dei defunti che si riteneva ritornassero in quel giorno per generare caos e paura fra i viventi. Dunque, la vigilia di Samhain, insieme ad altre pratiche occultistiche, hanno dato origine a molte delle tradizioni che oggi fanno parte di Halloween.
La leggenda ispiratrice
Mentre Jack vagava nelle tenebre della terra cercando un posto per riposare, mangiò una rapa, Satana gli lanciò un pezzo di carbone ardente dalle fiamme dell'Inferno. L'Irlandese, disperato perché costretto a quella continua ricerca, prese il carbone e lo mise nella rapa per illuminare il suo cammino. Da allora, quando si vedono i fuochi fatui nelle zone paludose, c"è l'usanza di affermare che sia Jack con la sua lanterna ("Jack-O-Lantern") alla ricerca di un luogo di riposo. Più tardi la rapa fu sostituita dalla "zucca".
I simboli di Halloween
La storia della zucca
Il punto di vista biblico Le origini di Halloween sono perciò strettamente connesse alla magia, al satanismo e alla stregoneria. L'enfasi è posta sulla paura, i demoni, la violenza, la morte, gli spiriti, un campo nell'ambito del quale i bambini sono facilmente influenzabili e dove i più vulnerabili possono convincersi che sia possibile entrare in possesso di facoltà soprannaturali. Di Halloween nella Bibbia non si parla, però, essa è il Libro che contiene i principi divini applicabili in modo pratico a tutti gli aspetti della vita quotidiana. Studiandola attentamente si possono scoprire delle indicazioni che potrebbero riferirsi a questo genere di festa. L'Antico Testamento vietava di farsi coinvolgere col mondo dell'occultismo: "Non vi rivolgete agli spiriti, né agli indovini; non li consultate, per non contaminarvi a causa loro. Io sono il Signore vostro Dio" (Levitico 19:31). Mosè così si raccomandò al popolo prima che Israele entrasse in Canaan: "Quando sarai entrato nel paese che il Signore, il tuo Dio, ti dà, non imparerai a imitare le pratiche abominevoli di quelle nazioni. Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché il Signore detesta chiunque fa queste cose; a motivo di queste pratiche abominevoli, il Signore, il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi a te. Tu sarai integro verso il Signore Dio tuo; poiché quelle nazioni, che tu spodesterai, danno ascolto agli astrologi e agli indovini. A te, invece, il Signore, il tuo Dio, non lo permette" (Deuteronomio 18:9-14). Case stregate, pipistrelli, spiriti, streghe e Jack-O-Lantern, hanno per comune denominatore la paura, ma Dio non infonde paura: "E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: "Abbà! Padre!" (Romani 8:15). Il Signore "infatti, ci ha dato uno spirito non di timidezza, ma di forza, d'amore e di autocontrollo" (II Timoteo 1:7), in questo "amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura teme un castigo. Quindi chi ha paura non è perfetto nell'amore" (I Giovanni 4:18). La Bibbia afferma che la luce non ha niente in comune con le tenebre (cfr. II Corinzi 6:14). Se siamo cristiani e amiamo il Signore, non possiamo partecipare ad una festa in cui Gesù non trova posto, ma che, anzi, va contro la Sua volontà: "Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele; perché è vergognoso perfino il parlare delle cose che costoro fanno di nascosto" (Efesini 5:11). È chiaro nelle Scritture che "siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo" (Efesini 2:10). La Parola di Dio afferma, in modo chiaro e inequivocabile, che le pratiche pagane e magiche sono di origine demoniaca. Per stare al sicuro bisogna accettare l'invito biblico: "Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate star saldi contro le insidie del diavolo; il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti" (Efesini 6:11, 12).
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