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«Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Matteo 8:21 L'errore che si può fare nel leggere questo verso è pensare che quel padre fosse morto o prossimo alla morte. Per un comune mediorientale, la preghiera fatta dall'uomo a Gesù di "andare prima a seppellire suo padre" era solo una scusa. Il passo non dice che il padre era già morto e che bisognava seppellirlo. Perché dunque Gesù non volle dare a quest'uomo un permesso di poche ore per partecipare al funerale del padre? Non è forse scritto che dobbiamo onorare i nostri genitori? Leggiamo nel Vangelo di Luca al capitolo 7, versi da 11 a 15, come Cristo abbia usato cortesia e delicatezza nei confronti di una vedova, che portava a seppellire il suo unico figlio. Quello che Gesù disapprova in questo verso è il desiderio di questo suo discepolo di voler rimanere col suo anziano padre FINCHE' non fosse morto, rinviando l'invito a predicare il regno di Dio. Tentò di giustificare la sua riluttanza a seguire la chiamata al ministero in quel momento; diremmo che aveva intenzione di attendere un'occasione "più propizia". Fu quindi un garbato rifiuto a una chiamata; infatti, i giudei seppellivano i propri cari entro 24 ore e, inoltre, dopo il seppellimento, non si mostravano in pubblico per un periodo di 10 giorni. La severità della risposta di Gesù si spiega col fatto che Egli conosceva i pensieri dei cuori (vedi Matteo 9:4). Egli stava spiegando a quell'uomo l'urgenza di entrare nel regno di Dio senza ulteriori ritardi. In altre parole, l'uomo disse "Si, voglio essere un cristiano ma non adesso. Diventerò un tuo seguace più tardi, quando avrò tempo, perché al momento sono molto impegnato. Adesso non ancora! Mi attrae la tua dottrina e credo che sia giusta, ma per adesso non sono interessato". Il commentario Jamieson, Fausset and Brown dice: "il padre di quell'uomo era veramente morto - cioè era cadavere - e andava solo seppellito? Impossibile, visto che era usanza... seppellire i corpi nel giorno stesso della morte; non è pertanto affatto credibile che questo discepolo si trovasse con Gesù, mentre suo padre stava per esalare l'ultimo respiro; e inoltre, se fosse stato lì, il Signore non gli avrebbe certo impedito di adempiere i suoi estremi doveri di figlio nei confronti del padre. Senza dubbio siamo in presenza di un normale caso di un figlio con un padre malaticcio o molto anziano, che (lui pensava) non avrebbe vissuto a lungo...". L'eminente esegeta Matthew Henry, commentando Luca 9:60, afferma: " La scusa da lui presentata: «Signore, permettimi prima di andare a seppellire mio padre. A casa ho un padre avanti negli anni che non vivrà a lungo; finché è in vita, avrà bisogno di me; consentimi prima di badare a lui fino a che morrà, in modo che io possa compiere il mio estremo dovere d'amore verso di lui, dopo di che farò tutto ciò che vuoi», è davvero una scusa poco accettabile: «lasciami andare a seppellire mio padre - lascia che mi prenda cura della mia famiglia e provveda per i miei figli, e poi penserò a servire Cristo», mentre invece il regno e la giustizia di Dio vanno cercati e messi al primo posto... Cristo non vuole che i suoi discepoli o i suoi ministri siano delle persone insensibili; il cristianesimo, infatti, ci insegna ad essere gentili e comprensivi in ogni relazione, a mostrare delicatezza all'interno del focolare domestico e a contraccambiare l'amore dei nostri genitori. Ma non dobbiamo fare di questi impegni un pretesto per sottrarci alla responsabilità che abbiamo verso Dio. Questo discepolo fu chiamato ad essere un ministro e quindi a non immischiarsi nelle cose di questo mondo (2 Timoteo 2:4)". La Nelson Study Bible così illustra Matteo 8:21-22: "Con tutta probabilità questo passo parla di un discepolo il cui padre era tuttora in vita, poiché secondo la legge levitica, se suo padre fosse veramente morto da poco, egli non avrebbe potuto mostrarsi in pubblico. Sicuramente doveva avere un padre molto vecchio, per cui desiderava ritornarsene a casa, aspettare che morisse e poi avrebbe seguito Cristo. La risposta di Gesù significa che noi non dobbiamo mai far uso di ripieghi meschini per rifiutarci di seguirlo. Non c'è tempo migliore per seguire Cristo che il presente". Nella stessa Bibbia, al passo parallelo di Luca 9:59-60, troviamo le seguenti osservazioni: "questo aspirante discepolo antepose i doveri familiari al seguire Gesù. Le preoccupazioni domestiche furono la sua pietra d'inciampo... Gesù mise in risalto il fatto che un discepolo deve avere delle priorità ben chiare. La chiamata di Dio deve avere la precedenza su ogni altra cosa". Il noto commentatore John Gill, nella sua Exposition of the Entire Bible, parlando di "morti che seppelliscono i propri morti" spiega: "Qui non bisogna intendere che il nostro Signore stesse disapprovando la sepoltura dei morti o ne stesse parlando in maniera irrispettosa; dalle sue parole, infatti, si deduce che ciò va fatto: la cosa anomala era che quell'uomo se ne volesse interessare proprio in quel momento, pur essendo stato chiamato a una incombenza più importante... per quanto quella frase possa suonare strana e singolare a qualcuno, quella del morto che deve seppellire un altro morto, un giudeo ne avrebbe afferrato subito il senso: era normale, a quei tempi, parlare dei peccatori come di "morti" e indicare gli empi come persone che, pur essendo vive, "erano morte"... e il termine viene usato da Gesù proprio in questo senso, nella prima parte di questa frase; egli volle intendere, cioè, "lascia che i morti nei loro falli e nei loro peccati... seppelliscano quelli che sono morti in senso fisico... poiché c'è sempre qualcuno che si occupa di questo compito; perciò non c'è bisogno che tu trascuri la predicazione del Vangelo per interessatene tu...".
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