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Un giorno all'interno del Tempio di Gerusalemme
Tutta la nazione di Israele si riuniva a Gerusalemme tre volte all'anno per celebrare le feste del pellegrinaggio di Pesach, Shavuot e Sukkot. Il Rosh Hashanà (il Capodanno ebraico) e lo Yom Kippur (il giorno dell'espiazione) erano ugualmente osservati con riti speciali e con offerte nel Tempio. Ma nei restanti giorni dell'anno cosa succedeva nel luogo sacro dove risiedeva la presenza di Dio? Come si svolgeva il servizio sacerdotale? Come erano organizzati i sacerdoti e quali erano i loro compiti particolari? Qual era il ruolo dei leviti? Cercheremo di scoprirlo in questo articolo.
Responsabili del servizio quotidiano nel Tempio erano i cohanim (sacerdoti, plurale di cohen). Come sappiamo (1), erano suddivisi in 24 classi diverse, composte da uomini che provenivano da tutto Israele. Questa istituzione voluta da Davide e dal figlio Salomone, andò avanti fino alla cattività babilonese. All'indomani dell'esilio babilonese, solo quattro famiglie fecero ritorno a Gerusalemme, precisamente quelle di Iedaia, Immer, Pashur e Harim (2). La classe di Jedaiah veniva per prima perché era composta da membri della famiglia dei sommi sacerdoti, "della casa di Jeshua", "figlio di Iosadac" (3).
I concetti fondamentali alla base del sacerdozio erano la riconciliazione e la mediazione: la prima espressa dai sacrifici espiatori, l'altra dal suo ministero basato sull'intercessione. Lo stesso termine ebraico per denominare il sacerdote (cohen) nel suo significato primario indica "colui che si leva a favore di un altro, che intercede per la sua causa" (8).
Come venivano scelti i sacerdoti? Mediante speciali sorteggi tenuti quotidianamente nel Tempio. Tutti i sacerdoti del clan familiare che dovevano servire in quel determinato giorno partecipavano a questa estrazione, condotta da un ufficiale a cui era affidato questo incarico (9). Se tutti gli ordinari compiti venivano fissati con un solo sorteggio, per la responsabilità dei servizi principali si preferiva radunare nuovamente i sacerdoti, praticando 4 sorteggi separati. Si iniziava con il rituale della purificazione.
Il responsabile del sorteggio quindi bussava alla porta dell'appartamento dei sacerdoti, chiamato l'Appartamento del Fuoco, e quando gli veniva aperta la porta, lui li convocava dicendo: "Chiunque si è immerso, venga per tirare le sorti!", per stabilire così a chi dovesse andare il primo servizio della giornata.
A quel punto, uno dei sacerdoti si toglieva il copricapo: significava che il sorteggio poteva iniziare. Questa era un'altra ragione per la quale l'estrazione a sorte si svolgeva all'esterno, in quanto veniva considerato segno di mancanza di rispetto stare nel cortile del Tempio col capo scoperto. Veniva scelto e concordato un quorum sostanzialmente più alto del numero dei presenti. Allora il responsabile diceva a ciascuno dei sacerdoti di alzare un dito. Poi veniva contato ciascun dito alzato (dato che la Bibbia proibisce di contare le persone effettive, vedi Esodo 30:12. Ecco perché il censimento veniva condotto sulla base della donazione del mezzo shekel), cominciando da quello che si era tolto il copricapo e continuando lungo il cerchio, fino a quando non veniva raggiunto il numero prefissato. Il sacerdote indicato dal numero era colui che otteneva il diritto di compiere l'ufficio sacro (alcuni commentatori asseriscono che la persona che decideva il numero e quella senza copricapo dovevano essere due persone diverse, in modo da non dare luogo ad alcun sospetto di parzialità o di predilezione, in altre parole, per evitare che conoscesse in anticipo dove cadeva la sorte). Concluso il primo sorteggio e segnalato il prescelto, il responsabile, servendosi della chiave che gli era stata data dalla famiglia sacerdotale più anziana, apriva la porta del Tempio. Prospiciente all'ingresso dell'Appartamento del Fuoco c'era un passaggio più piccolo che dava nel cortile. L'ufficiale quindi apriva questo varco più piccolo e accedeva nel cortile, con tutti i sacerdoti che lo seguivano.
Un gruppo si dirigeva verso oriente, attraversando i lati nord e est della balaustrata, mentre l'altro gruppo andava in direzione opposta, attraversando una piccola parte del lato settentrionale, più i lati occidentale e meridionale, compresa una parte della zona orientale del Tempio.
Le due ronde di sacerdoti continuavano separatamente la loro ispezione fino ad incrociarsi presso l'Appartamento della Preparazione dell'Oblazione, in cui venivano impastate e cotte le quotidiane offerte di farina del Sommo Sacerdote. Questa sede era ubicata nella sezione orientale del cortile, a sud delle porte di Nicanore (10).
Il gruppo che procedeva verso oriente arrivava per primo all'appartamento e aspettava l'arrivo della seconda ronda, che giungeva da occidente, e aveva un percorso più lungo da coprire.
Riunitesi nuovamente al punto di partenza, i due gruppi si salutavano con le parole "Pace! è tutto tranquillo!" . Era il segnale che andava tutto bene e che non c'era nulla di mancante. Verso le 9 del mattino, i sacerdoti prescelti aprivano le porte e suonavano le trombe d'argento, per annunciare l'inizio del servizio mattutino.
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